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Finalmente si è giunti al termine dell’iter legislativo volto ad attuare la revisione del sistema di giustizia per mezzo della nota c.d. “Riforma Cartabia”.
La Riforma rientra nel novero di quegli indispensabili interventi normativi, evocati dall’accordo sottoscritto dall’Italia con l’Unione Europea nel Piano Nazionale di ripresa e resilienza, avente come obiettivo la radicale modifica dell’attuale apparato della giustizia penale, con la finalità espressa, che solo nel prossimo futuro potremo rilevare concretamente, di ridurre drasticamente i tempi della giurisdizione, seppur mantenendo inalterate le guarantige defensionali.
Data la significativa portata del D. Leg. 150/2022, entrato in vigore il 30 dicembre 2022, che vede inevitabilmente coinvolti tutti gli operatori del diritto, dal praticante, al professionista avvocato, al magistrato, ai cancellieri e funzionari amministrativi, alle forze di polizia, nonché chiunque si trovi personalmente implicato in una vicenda giudiziaria, questo Corso, oltre a voler fornire i rudimenti essenziali per destreggiarsi al meglio nel nuovo assetto processualpenalistico, offre un taglio pratico, indispensabile all’esercizio quotidiano di ogni professione od incarico legati all’amministrazione della giustizia.
In conclusione, per concretizzare gli obiettivi eurocomunitari, il legislatore nazionale ha proceduto ad apportare una serie di correzioni ai tradizionali codici di riferimento, penale e di procedura penale, quindi Il nostro percorso espositivo vorrà tendere a guidare gli iscritti nell’approfondimento graduale di numerosi istituiti di cui il riformatore nazionale si è occupato, non trascurando osservazioni critiche verso quegli aspetti della riforma già sotto la lente di ingrandimento degli operatori del diritto tutti, sempre nel comune interesse di tutelare i principi del giusto processo e del diritto di difesa in ogni stato e grado del procedimento.
In questa lezione vengono esaminate le principali modifiche introdotte del D.L. numero 162 del 2022, convertito in legge lo scorso 30 dicembre 2022, precisamente con la legge numero 199. Il focus è sulla fase pre-processuale.
In questa lezione: le modifiche più significative riguardano l’articolazione del procedimento davanti al tribunale in composizione monocratica, ufficio che assorbe, ad oggi, il flusso di procedimenti in ingresso dalle Procure di gran lunga più cospicuo. È stata disposta innanzitutto un’ampia estensione del catalogo dei reati per cui l’azione penale va esercitata mediante citazione diretta a giudizio, ai sensi dell’art. 550 cod. proc. pen.
In questa lezione: il nuovo articolo 554 bis e 554 ter c.p.p., integrante l’istituto dell’”udienza filtro” predibattimentale, da celebrarsi in camera di consiglio avanti ad un giudice diverso da quello del dibattimento.
In questa lezione: il nuovo articolo 554 bis e 554 ter c.p.p., integrante l’istituto dell’”udienza filtro” predibattimentale, da celebrarsi in camera di consiglio avanti ad un giudice diverso da quello del dibattimento.
In questa lezione si avrà cura di esplicare sistematicamente i nuovi istituti introdotti dal decreto legislativo n. 150 del 10 ottobre 2022, con particolare riferimento alla disciplina organica delle fasi antecedenti al segmento processuale.
Valorizzazione del ruolo deflattivo dei riti alternativi;
In questa lezione verrà approfondito il tema della prescrizione e dell’improcedibilità nell’ambito del procedimento penale.
In questa lezione verrà ripreso il tema dell’improcedibilità per superamento dei termini di durata massima del giudizio di impugnazione e verrà poi approfondita la questione relativa alle sorti degli effetti civili nel caso di estinzione del reato e nel caso di improcedibilità.
In questa lezione si tratterà della digitalizzazione e del processo penale telematico. Verranno introdotte le novità in tema di notificazioni (tra le quali, il domicilio telematico), di controlli maggiormente pregnanti da parte del Giudice di merito sulla reale conoscenza del processo da parte del soggetto nei contronti del quale si procede, di modifiche relative alle misure audio/video per le registrazioni degli interrogatori e da ultimo, le novità in merito ai documenti digitali.
In questo frammento verrà trattata la questione relativa alla modifica dei termini per il deposito degli atti e le problematiche relative ai possibili malfunzionamenti dei sistemi informatici.
In questa lezione verrà trattata la questione relativa alle pene sostitutive delle pene detentive brevi, volendo così evidenziare la volontà del Legislatore di incentivare l'applicazione di trattamenti sanzionatori non carcerari, alla luce del noto disposto dell'art. 27 della Costituzione. Con la c.d. Riforma Cartabia vi è stata una rivisitazione delle tipologie sanzionatorie e un ampliamento del campo applicativo della loro sostituibilità. Si passano in rassegna le tre nuove pene sostitutive della semilibertà, detenzione domiciliare e lavoro di pubblica utilità (trattando anche della pena pecuniaria), affrontando il nodo problematico della loro possibile concorrenza reciproca e della loro concorrenza con la sospensione condizionale della pena.
In questo lezione, continuando con l'approfondimento in merito alle pene sostitutive delle pene detentive brevi, viene fatto un parallelismo con le misure cautelari e successivamente viene trattata la questione specificamente esecutiva delle stesse e analizzate le prescrizioni comuni, con riferimento ulteriore all'operato dell'UEPE.
In questa lezione viene affrontato il tema del processo penale da remoto, passando per l'analisi degli articoli che disciplinando le modalità e le garanzie della partecipazione a distanza; si procede con un'approfondimento in merito alla modifiche operate in tema di interrogatorio della persona sottoposta a misura cautelare personale.
In questa lezione viene trattato l'argomento del "processo in assenza", passando per le novità introdotte dalla c.d. Riforma Cartabia in merito alla comunicazione del domicilio dichiarato o del domicilio eletto (con particolare riferimento all'assenso da parte del difensore domiciliatario e del relativo onere riconosciuto in capo a questo, di comunicazione all'imputato la mancata accettazione) e ripercorrendo gli interventi operati dal Legislatore in relazione al suddetto tema a partire dal 2005, giungendo alla conclusione di una manifesta volontà di superare ogni forma di semplice presunzione legale in merito alla conoscenza del processo da parte del soggetto indagato/imputato, nonchè quella di controlli più pregnanti da parte del Giudice di merito ai fini dell'accertamento di una effettiva conoscenza.
In questo frammento si prosegue con la trattazione del "processo in assenza", approfondendo quanto dettato dall'art. 420 bis c.p.p.
In questo ulteriore frammento si prosegue con la trattazione del "processo in assenza", facendo ora specifico richiamo al caso della latitanza e agli altri modi in cui volontariamente l'imputato si sottrae alla conoscenza della pendenza del processo, per poi passare ad analizzare la neo introdotta disposizione concernete la pronunica da parte del Giudice della "Sentenza di non doversi procedere per mancata conoscenza della pendenza del processo da parte dell'imputato", in sostituzione del previgente caso di "Sospensione del processo per assenza dell'imputato".
In questo ultimo frammento si conclude con il tema relativo al "processo in assenza".
In questa lezione verrà trattata l'importante modifica relativa alla necessità del consenso da parte del difensore d'ufficio alla elezione di domicilio presso di sè.
In questo ultimo frammento, si conclude l'analisi relativa al neo introdotto comma 4 bis, dell'art. 162 c.p.p.
In questa lezione viene trattata la innanzitutto della questione relativa alla "calendarizzazione delle attività processuali", per poi passare a quella relativa alla rinnovazione dell'istruzione dibattimentale come conseguenza al mutamente del Giudice (focus sulla riassunzione delle prove dichiarative già assunte).
In questo prammento vi è un approfondimento ulteriore in merito alla "calendarizzazione" delle attività processuali.
In questa lezione verrà esaminato il "nuovo procedimento per decreto", individuando le modifiche apportare dalla c.d. Riforma Cartabia in merito alla modifica dei termini entro i quali il Pubblico Ministero può avanzare richiesta motivata di emissione del decreto penale di condanna (dai previgenti sei mesi, all'attuale termine di un anno) e in merito alla possibilità di sostituire la pena detentiva con il lavoro di pubblica utilità ai sensi dell'art. 56 bis della legge 24 novembre 1981, n. 689.
In questa lezione verrà affrontata la questione, di rilevante importanza pratica, relativa al "diritto intertemporale". Quale sarà l'incidenza del "ius novum"? Questo è l'interrogativo al quale si risponde.
In questa lezione verrà trattata la questione relativa al "diritto all'oblio", nonchè quella del necessario bilanciamento tra l'interesse pubblico alla conoscenza di un fatto (che è espressione chiara del diritto di manifestazione del pensiero e quindi di cronaca) e il diritto di conservazione della notizia.
In questa lezione si analizzerà la "disciplina organica della giustizia riparativa" in base alle nuove disposizioni introdotte dalla c.d. Riforma Cartabia.
In questo frammento si fa riferimento alla "giustizia riparativa" intesa come una scommessa che si accende sulla persona e sulle capacità positive di essa, nell'ottica di una giustizia dal carattere fondamentalmente performate. Il Legislatore ha introdotto, appunto, disposizioni che invitano e aprono a percorsi di giustizia riparativa. Si analizza anche la figura del Giudice, che da soggetto "distributore di pene", in tale contesto diviene soggetto che avvia al cammino di ricomposizione. Viene da ultimo descritta la figura del mediatore.
In questa lezione si fa riferimento alla non preclusività, ai fini dell'accesso ai programmi di giustizia riparativa, per alcuna fattispecie di reato, senza discrimine anche in merito alla gravita' dello stesso.
Si fa poi riferimento ai soggetti ai quali la c.d. Riforma Cartabia, con il d.leg 150/22, riconosce la facoltà di partecipazione a teli programmi di giustizia.
In questa lezione si esamina nello specifico la figura del "mediatore", passando in rassegna gli esiti del processo di mediazione, con riferimento alla riparazione c.d. simbolica (volta all'ottenimento di scuse formali o dichiarazioni) e c.d. materiale o pecuniaria (volta alla definizione del metro puramente quantitativo della riparazione), ponendo poi in rilievo la difficoltà di bilanciamento tra le due diverse entità, quali il denaro e la sofferenza umana.
In questa lezione si fa riferimento alla causa di non punibilità, contemplata nell'art. 131 bis c.p.p., della "particolare tenuità del fatto", così come modificata dalla c.d. Riforma Cartabia. Le innovazioni principali riguardano la variazione della soglia edittale in virtù della quale può essere riconosciuta tale causa (dai previgenti 5 anni di pena detentiva, ai 2 anni attuali) e la valutazione della condotta susseguente al reato, da intendersi come parametro al fine di stabilire se l’offesa sia di particolare tenuità.
In questa lezione si inizierà a trattatre delle più significative modifiche operate dal Legislatore al "sistema delle impugnazioni", ritenendo fondamentale esporre le questioni dell'improcedibilità dell'azione penale, dell'ampliamento delle cause di inammissibilità dell'atto di appello e dei casi di appello proposto ai soli fini civili.
Verrà approfondito, in particolare, proprio l'aspetto relativo alla devoluzione al giudice civile, con riferimento alle disposizioni neo introdotte dalla Riforma.
In questa lezione verrà trattata la questione dell'"inammissibilità" dell'atto di impugnazione, mettendo in luce l'importanza della specificità e puntualità dei motivi che giustificano la proposizione del gravame, la necessità di depositare unitariamente all'atto di impugnazione delle parti private e dei difensori la dichiarazione o elezione di domicilio ai fini della notificazione del decreto di citazione a giudizio e la necessità di depositare, sempre in modo congiunto all'atto di impugnazione, uno specifico mandato ad impugnare nel caso si sia proceduto in assenza dell'imputato.
In questa lezione si proseguirà con la trattazione delle modifche apportate dalla c.d. Riforma Cartabia rispetto alla modalità di presentazione dell'impugnazione (prevedendo l'onere di deposito telematico in capo ai difensori), analizzando inoltre gli specifici casi di inappellabilità (con riferimento specifico a suddetta facoltà riconosciuta in capo al Pubblico Ministero, con richiamo alla Riforma Orlando), le modalità di svolgimento del giudizio (richiamando la regola, che prevede oggi un rito camerale non partecipato, con l'eccezionalità della forma orale) e i nuovi termini previsti per la proposizione dell'impugnazione da parte del difensore in caso di imputato giudicato in assenza.
In questa lezione si tratterà nello specifico delle modifiche più significative determinate dell'intervento della c.d. Riforma Cartabia nel procedimento in Appello.
Vengono analizzate le principali forme di adempimento atte a garantire il contraddittorio tra le parti, previste con una rigida scansione: possibilità di presentazione di richieste da parte del Procuratore Generale, deposito di motivi nuovi e memorie scritte per tutte le parti, nonchè la presentazione di proposte di concordato e, ancora, memorie di replica. Si passa poi ad esaminare gli atti preliminari al giudizio, riferendosi alle novità introdotte in merito al contenuto del decreto di citazione, alla possibilità di accesso ai programmi di giustizia riparativa, alla modifica dei termini entro i quali è prevista la presentazione innanzi alla Corte e da ultimo, la questione della rinnovazione istruttoria.
In questa lezione verrà trattato il tema delle modifiche apportate al "ricorso in Cassazione", indicando il rito cartolare non partecipato come la regola (con necessario confronto ai casi di deroga), sottolineando la maggior serratezza dei termini da rispettare in merito all'avviso di notificazione dell'udienza, alla richiesta di partecipazione, al deposito di memorie e memorie di replica. Si passerà poi all'analisi delle disposizioni relative all'annullamento con rinvio in attuazione della disciplina del procedimento in assenza, nonchè i rimedi per l'esecuzine delle decisioni della Corte EDU.
In questo ultimo frammento attinente al tema del "ricorso in Cassazione" viene conclusa la trattazione in merito all'innovazivo rimedio dal carattere straordinario a cui è possibile ricorrere al fine di determinare la riapertura di un processo definito con sentenza o decreto penale irrevocabili che siano stati adottati in violazione di diritti riconosciuti della Convenzione EDU.
In questa lezione verranno analizzati due importanti "rimedi restitutori" in relazione alla dichiarazione di assenza dell'imputato: la "remissione in termini" (specificando le condizioni di ammissibilità della richiesta) e la "rescissione del giudicato" (specificando, anche in tal circostanza, le condizioni che ne permettono l'accesso e operando un parallelismo con l'istituto della revisione europea).
In questa lezione verrà trattato il tema attinente al "rinvio pregiudiziale alla Corte di Cassazione" per quanto riguarda le questioni sulla competenza per territorio.
In questo ultimo frammento verrà ultimato l'approfondimento in merito al giudizio incidentale per la definizione della questione di competenza territoriale, analizzando nello specifico le possibili alternative nella decisone della Corte di Cassazione.
In questa lezione verrà trattato l'importante questione relativa all'ampliamento del catalogo dei "reati procedibili a querela di parte". Scopo della Riforma è quello di ridurre il carico giudiziario, rimettendo alla parte-vittima la possibilità di scegliere se lo Stato debba o meno perseguire l'autore del reato.
In questa lezione, proseguendo con l'analisi dell'ampliamento dell'alveo dei reati procedibili a querela, verrà trattata nello specifico la questione attinente alla "remissione della querela", specificando in quali casi ricorre la remissione tacita della stessa.
In questo ultimo frammento di lezione verrà conclusa la trattazione relativa ai reati procedibili a querela di parte, analizzando l'aspetto relativo all'elzione o dichiarazione di domicilio ad opera del querelante (con riferimento a modalità e tempistiche, unitariamente alla facoltà di nominare un difensore) e chiarendo l'aspetto relativo all'applicazione del nuovo regime a partire dall'entrata in vigore della c.d. Riforma Cartabia.
In questo frammento verrà affrontata la questione relativa alla permanenza dell'efficacia delle misure cautelari in atto, per i reati divenuti perseguibili a querela di parte, all'entrata in vigore della Riforma, esponendo gli oneri gravanti sull'Autorità Giudiziaria procedente.
In questa lezione verrà trattato il tema della "costituzione di parte civile" dopo l'intervento della c.d. Riforma Cartabia. Si esporranno le questioni relative alla precisa fissazione dei termini entro i quali poter validamente provvedere a riguardo, nonchè le modalità generali per la presentazione e la facoltà di presentare le liste dei testimoni, periti o consulenti tecnici.
L'Avvocato Ivano Ragnacci è specialista in diritto penale e processuale penale, iscritto al Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma sin dall’anno 2009, Patrocinante innanzi le Magistrature Superiori sin dall'anno 2021. Marzo 2023 - Convocato per l'espletamento della prova scritta di settore...
chi è Ivano Ragnacci ?Dipartimenti e settori d'interesse dai corsi ai concorsi
Concorsi pubblici ed esami.