Gli incontri sono diretti a tracciare l’evoluzione ordinamentale della materia urbanistica che, partendo da una legislazione, quella post unitaria, episodica ed occasionale, ha visto l’approvazione, qualche anno prima dell’avvento della Costituzione repubblicana, della legge n. 1150/1942 (c.d. Legge Urbanistica), la quale è rimasta ancora oggi l’unica legge organica in materia. Oggetto di approfondimento è, inoltre, l’apparente disattenzione dedicata alla materia urbanistica dalla Costituzione repubblicana e le disorganiche leggi statali che si sono succedute, nel cui ambito si è innestata l’opera del legislatore regionale. Particolare attenzione è dedicata alla riforma costituzionale del 2001 (L.C. n. 3/2021), che ha introdotto nuovi criteri di riparto del potere legislativo tra Stato e Regione, modificando anche la denominazione della materia, da “urbanistica” a “governo del territorio”.

1. La legislazione urbanistica ante Costituzione repubblicana
2. L'urbanistica nella Costituzione repubblicana

1. L'evoluzione della nozione di urbanistica
2. Il governo del territorio tra Stato e Regioni
3. Urbanistica e proprietà

• Introduzione al rapporto tra urbanistica e diritto di proprietà.

• Implicazioni del potere pianificatorio sulle proprietà private.

• Evoluzione storica della concezione del diritto di proprietà, dal medioevo alla Costituzione del 1948.

• Differenze tra limiti privatistici e pubblicistici della proprietà.

• Introduzione al rapporto tra urbanistica e diritto di proprietà.
• Implicazioni del potere pianificatorio sulle proprietà private.
• Evoluzione storica della concezione del diritto di proprietà, dal medioevo alla Costituzione del 1948.
• Differenze tra limiti privatistici e pubblicistici della proprietà.

Il territorio rappresenta il terminale di interessi molteplici ed eterogenei, affidati ad autorità diverse e tutelati attraverso strumenti diversi. In questa lezione si approfondiranno le forme di coordinamento tra i molteplici interessi pubblici ricadenti sul territorio e tra i diversi attori istituzionali che ne sono portatori. Oggetto di analisi sono anche i valori comuni che intersecano trasversalmente sia l’urbanistica che le materie c.d. “limitrofe”

Gli incontri sono volti a chiarire la nozione di pianificazione e di piano urbanistico, a definirne i contorni concettuali in senso giuridico, ad illustrarne i caratteri, a classificarne le tipologie.

• La funzione pianificatoria
• La discrezionalità pianificatoria

• Classificazione dei limiti urbanistici: zonizzazione e localizzazione.
• Effetti conformativi della zonizzazione e effetti espropriativi della localizzazione.
• Pronunce della Corte Costituzionale sugli effetti temporali dei vincoli urbanistici.

Gli incontri sono dedicati all’l’illustrazione della funzione della pianificazione territoriale di area vasta nell’attuale contesto delle relazioni tra i diversi livelli istituzionali. Particolare attenzione, trattandosi di un tema largamente irrisolto, è dedicata al rapporto con i piani di settore di ambito sovracomunale (piano paesaggistico, piani a difesa del suolo, piano del parco), oltre che alla tradizionale tematica del rapporto con i piani urbanistici comunali.

• Nozione e caratteri dei piani territoriali
• Il piano territoriale di coordinamento regionale
• Il piano territoriale di coordinamento provinciale

• Le misure di salvaguardia: ordinarie e straordinarie.
• L'importanza del congelamento del territorio durante l'iter pianificatorio.
• Durata massima delle misure di salvaguardia e implicazioni.

• La natura dinamica del PRG.
• Differenza tra pianificazione strutturale e programmatica.
• Importanza dell'adattamento continuo del PRG.

• Strumenti attuativi del PRG: piani particolareggiati e piani di lottizzazione.
• Finalità dei piani attuativi.
• Rapporto tra PRG e strumenti attuativi.

• Vincoli urbanistici: conformativi ed espropriativi.
• Durata e decadenza dei vincoli urbanistici.
• Indennizzi per i vincoli espropriativi.

• Rapporto tra vincoli urbanistici e pianificazione territoriale.
• Zone di rispetto e limiti alle trasformazioni edilizie.
• La discrezionalità pianificatoria e i vincoli derivanti da leggi speciali.

• Piani attuativi e loro evoluzione normativa.
• Tipologie di piani: particolareggiati, lottizzazione, e piani speciali.
• Finalità e durata dei piani attuativi.

In questa lezione si esplorano le modifiche al Piano Regolatore Generale, con un focus sulle varianti come strumenti per aggiornare le previsioni urbanistiche. Vengono discusse varianti generali, puntuali, minori e automatiche, sottolineando l’importanza di motivazioni solide per varianti introdotte subito dopo l’approvazione del PRG.

• Gli effetti delle previsioni urbanistiche generali.
• La durata dei vincoli espropriativi.
• Le varianti generali, puntuali e minori.
• Le varianti automatiche ope legis.
• La necessità di motivazione per le varianti immediate.

In questa lezione si analizza il ruolo dei piani attuativi nella pianificazione urbanistica. Viene descritto un modello a cascata che parte dal PRG e si declina in strumenti specifici per aree delimitate, con un sistema flessibile che consente di gestire gradualmente le trasformazioni territoriali e ridurre la necessità di modifiche strutturali al PRG.

1. La gestione graduale del territorio tramite i piani attuativi.
2. Il modello pianificatorio a cascata.
3. L’introduzione di piani speciali.
4. La flessibilità del sistema pianificatorio.

In questa lezione si approfondisce il Piano Particolareggiato, evidenziandone la funzione di dettagliare le previsioni del PRG. Si discute il rapporto gerarchico con il PRG, la durata decennale e la possibilità di utilizzare comparti edificatori per interventi simultanei in aree specifiche.

• La funzione del Piano Particolareggiato.
• Il rapporto gerarchico con il PRG.
• La durata del Piano Particolareggiato.
• I comparti edificatori.

In questa lezione si parla del Piano di Lottizzazione, concepito per trasformare in modo ordinato le aree private nel rispetto delle direttive del PRG. Si analizzano criticità storiche, come gli insediamenti disorganizzati degli anni '50 e '60, e si descrivono l’iter approvativo comunale, gli obblighi di urbanizzazione per i privati e la validità decennale del piano.

• La funzione originaria del Piano di Lottizzazione.
• Le criticità storiche negli anni '50 e '60.
• L’iter approvativo del Piano di Lottizzazione.
• Gli obblighi di urbanizzazione primaria per i privati.
• La durata e le conseguenze della scadenza del piano.

In questa lezione si analizzano i Piani per gli Insediamenti Produttivi (PIP), nati per ordinare gli insediamenti industriali garantendo equilibrio tra sviluppo economico e tutela territoriale. Si descrivono le modalità di approvazione, la durata decennale e le tipologie di attività consentite, nonché la relazione con i Piani delle Aree di Sviluppo Industriale.

• La finalità dei Piani per gli Insediamenti Produttivi (PIP).
• L’iter approvativo e il requisito del PRG.
• Le modalità di assegnazione (diritto di superficie o proprietà).
• La durata decennale e le conseguenze.
• L’espansione delle attività consentite nei PIP.
• La relazione con i Piani delle Aree di Sviluppo Industriale (ASI).

In questa lezione si affronta il tema del Piano di Recupero, che mira al recupero del patrimonio edilizio esistente per ridurre il consumo di suolo. Viene illustrata la possibilità di interventi promossi dai Comuni o dai privati e si analizzano le unità minime di intervento, con l’eventualità di un intervento sostitutivo pubblico in caso di inadempienza privata.

• La finalità del Piano di Recupero.
• L’introduzione con la legge 457/1978.
• Le aree degradate e gli interventi unitari.
• La promozione del piano da parte di Comuni o privati.
• Le unità minime di intervento.
• La possibilità di intervento sostitutivo da parte del Comune.