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Corso di preparazione per il concorso dirigenti nel Dipartimento per l’organizzazione giudiziaria, del personale e dei servizi del Ministero della Giustizia
Il concorso per 54 posti da dirigente di seconda fascia presso il Dipartimento per l’organizzazione giudiziaria, del personale e dei servizi del Ministero della Giustizia rappresenta un’opportunità unica per accedere a posizioni di alto livello strategico e gestionale, fondamentali per il funzionamento della giustizia italiana.
Il nostro corso è progettato per fornire una preparazione approfondita e mirata alle prove scritte e orale del concorso, con un approccio multidisciplinare e orientato alle competenze richieste dal ruolo dirigenziale.
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Un ampio repertorio di tracce, realizzate da esperti, per allenarti sulle materie oggetto d’esame, quali:
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Esercitazioni strutturate per sviluppare capacità di analisi, problem-solving e gestione di situazioni complesse, in linea con le responsabilità dirigenziali.
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✅ Preparazione mirata al ruolo dirigenziale
Il corso non si limita a fornire conoscenze teoriche, ma punta a sviluppare le capacità pratiche e le attitudini richieste per gestire funzioni dirigenziali complesse all’interno del Ministero della Giustizia.
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I contenuti didattici sono costantemente aggiornati in base alle ultime normative e al programma ufficiale del concorso.
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La formazione abbraccia tutte le aree tematiche previste dal bando, garantendo una preparazione completa e approfondita.
Partecipare al nostro corso significa dotarsi degli strumenti necessari per affrontare con successo le sfide del concorso e acquisire una posizione di rilievo nel Dipartimento per l’organizzazione giudiziaria, del personale e dei servizi del Ministero della Giustizia.
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Introduzione al Diritto costituzionale
Il Presidente della Repubblica, nel sistema politico italiano, è il capo dello Stato italiano, rappresentante dell'unità nazionale. Il Presidente della Repubblica si configura come un potere «neutro», ovvero posto al di fuori della tripartizione dei poteri (legislativo, esecutivo o giudiziario). Svolge una funzione di sorveglianza e coordinamento, secondo le norme stabilite dalla Costituzione italiana, di cui è garante.
Prima parte
Il sistema politico italiano è organizzato secondo il principio di separazione dei poteri: il potere legislativo è attribuito al Parlamento, al governo spetta il potere esecutivo, mentre la magistratura, indipendente dall'esecutivo e dal potere legislativo, esercita invece il potere giudiziario; il presidente della repubblica è la massima carica dello Stato e ne rappresenta l'unità.
Seconda parte
La legge fondamentale della Repubblica è la Costituzione, ossia il codice che indica i principi fondamentali, i diritti e i doveri dei cittadini e ne fissa l'ordinamento. Il potere legislativo statale spetta al Parlamento ai sensi dell'art. 70 della Costituzione, suddiviso in due camere: il Senato della Repubblica e la Camera dei deputati.
parte prima
Per pubbliche amministrazioni si intendono tutte le amministrazioni dello Stato, ivi compresi gli istituti e scuole di ogni ordine e grado e le istituzioni educative, le aziende ed amministrazioni dello Stato ad ordinamento autonomo, le Regioni, le Province, le Città metropolitane, i Comuni, le Comunità montane e loro consorzi e associazioni, le istituzioni universitarie, gli Istituti autonomi case popolari, le Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura e loro associazioni, tutti gli enti pubblici non economici nazionali, regionali e locali, le amministrazioni, le aziende e gli enti del Servizio sanitario nazionale.
parte seconda
Il Governo è a capo della Pubblica Amministrazione e risponde dell'operato di questa di fronte al Parlamento.
prima parte
I maggiori strumenti di tutela previsti dalla costituzione a garanzia dei diritto e libertà sono: riserva di legge, riserva di giurisdizione, tutela giurisdizionale, responsabilità del funzionario, sindacato di legittimità costituzionale.
seconda parte
La garanzia dei diritti costituzionali viene assicurata, a monte degli strumenti di protezione predisposti, entro il quadro della legalità ordinaria (principio di legalità), nei confronti dell’azione illegittima dei poteri pubblici (e delle autorità amministrative in particolare), dalla posizione di supremazia delle norme costituzionali nell’ordinamento (principio di costituzionalità).
parte prima
La magistatura è l'organo dello Stato che verifica se le norme giuridiche siano state violate e applica le sanzioni previste attraverso una decisione finale chiamata sentenza. La magistratura è composta da magistrati o giudici. La magistratura è chiamata ad amministare la giustizia in nome del popolo.
Seconda parte
Il Ministro della giustizia ha facoltà di promuovere l'azione disciplinare. I magistrati si distinguono fra loro soltanto per diversità di funzioni. Il pubblico ministero gode delle garanzie stabilite nei suoi riguardi dalle norme sull'ordinamento giudiziario.
prima parte
Le pubbliche amministrazioni, in coerenza con l'ordinamento dell'Unione europea, assicurano l'equilibrio dei bilanci e la sostenibilità del debito pubblico.
Seconda parte
I pubblici uffici sono organizzati secondo disposizioni di legge [95 c.3], in modo che siano assicurati il buon andamento e l'imparzialità dell'amministrazione.
I principi del diritto amministrativo: dall'organizzazione della P.A. all'azione amministrativa.
Le ordinanze sindacali (aggiornate alle recenti modifiche al T.U.E.L.) Le disposizioni contenute nel Testo unico degli enti locali – D. Lgs. n. 267 del 2000 – attribuiscono al Sindaco, tra l’altro, il potere di emanare ordinanze contingibili e urgenti.
Cosa si intende per pubblico impiego e come è disciplinato. La privatizzazione e gli aspetti che ne sono rimasti esclusi
Altre ipotesi patologiche dell'atto amministrativo. Altre tipologie di vizi, già conosciute al diritto civile, quali la nullità, l’inesistenza e la irregolarità.
Il ricorso gerarchico è una istanza interna stragiudiziale rivolta contro la pubblica amministrazione per gli atti amministrativi.
Un tribunale amministrativo regionale (TAR) è, nell'ordinamento della Repubblica italiana, un organo di giurisdizione amministrativa.Come si redige un ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale? A cosa fare attenzione?
Nell'ordinamento giuridico italiano il ricorso straordinario al Presidente della Repubblica è un peculiare ricorso amministrativo, disciplinato dal Decreto del presidente della Repubblica 24 novembre 1971, n.1199.
Ha carattere alternativo rispetto ai ricorsi giurisdizionali, e può essere esperito nelle sole materie devolute alla giurisdizione del giudice amministrativo, da chi intenda tutelare un proprio diritto (nelle sole materie di giurisdizione esclusiva) o interesse legittimo, contro atti della pubblica amministrazione.
I caratteri strutturali dell’illecito erariale.
Dall'ottemperanza al rito elettorale, vediamo le peculiarità di alcuni riti speciali del processo amministrativo.
I registri di cancelleria: come devono essere tenuti presso gli uffici giudiziari.
In questa lezione cercheremo di semplificare la normativa in materia di registri proprio per aiutare i nostri corsisti a memorizzarle meglio.
Tra i principali compiti del cancelliere vi è la formazione di un fascicolo per ogni affare dell’ufficio.
Attualmente la normativa sul patrocinio a spese dello Stato si trova nel Testo unico spese di giustizia D.P.R. 115/2002 dall’art. 74 all’art. 145.
Il patrocinio a spese dello Stato è la concreta applicazione del principio costituzionale del diritto inviolabile di difesa sancito all’art. 24 Cost. per il quale sono garantiti ai non abbienti con appositi istituti i mezzi per agire e difendersi in giudizio.
Nozioni sul Testo Unico in materia di spese di giustizia
Nella lezione verranno analizzati i compiti del cancelliere in materia di spese di giustizia.
L’ordinamento giudiziario può essere definito come il complesso di norme le quali disciplinano l’organizzazione del personale e il funzionamento degli organi deputati al servizio della giustizia. Dette norme trovano il loro fondamento sia nella Carta costituzionale e sia nelle leggi ordinarie. Per tale motivo è possibile distinguere le fonti costituzionali da quelle primarie. Inoltre, accanto ad esse si colloca una terza categoria di fonti c.d. secondarie, le quali sono costituite dagli atti paranormativi emanati dal Consiglio superiore della Magistratura.
Fatta questa premessa di carattere generale si esamineranno i singoli principi dettati dalla Costituzione, la quale prevede una serie di norme volte a tutelare l’autonomia e l’indipendenza della funzione giurisdizionale e dei soggetti ad essa preposta.
In particolare occorrerà soffermarsi sull’art. 102 cost. il quale dispone che la funzione giurisdizionale è esercitata da magistrati ordinari istituiti e regolati dalle norme dell’ordinamento giudiziario. Pertanto sarà opportuno analizzare la nozione di giurisdizione: cosa si intende per giurisdizione. La carta costituzionale opera una tripartizione distinguendo il potere giudiziario in: giurisdizione costituzionale, ordinaria e speciale
Si delineerà la differenza tra il concetto di autonomia e quello di indipendenza. Mentre il primo attiene alla struttura organizzativa della magistratura nel suo complesso; l’indipendenza invece fa riferimento al singolo magistrato nella funzione giurisdizionale.
Tra i principi costituzionali assume un ruolo di notevole importanza l’obbligatorietà dell’azione penale, il quale è diretto a garantire l’indipendenza del Pubblico ministero nell’esercizio delle sue funzioni e nel rispetto dell’uguaglianza dei cittadini dinanzi alla legge penale.
Infine la Costituzione sancisce il principio dell’inamovibilità dei giudici, il quale costituisce una delle più importanti garanzia poste a tutela della loro indipendenza.
Tra le garanzie poste a tutela dell’esercizio della funzione giurisdizionale si colloca il principio di imparzialità del giudice.
Proseguendo si esaminerà il Consiglio Superiore della magistratura. Organo la cui istituzione è finalizzata soprattutto a salvaguardare l’imparzialità e l’indipendenza della magistratura.
In passato si discuteva circa la sua natura giuridica, oggi, a seguito dell’intervento della Corte Costituzionale, si può affermare in modo pacifico che esso ha natura di organo costituzionale.
Dopo aver tracciato in generale le peculiarità del Consiglio Superiore della Magistratura (CSM), si analizzerà la sua struttura e in particolare le funzioni che esso svolge.
Infatti è doveroso evidenziare che il Consiglio superiore della magistratura ha subito un’evoluzione del tempo. A seguito l’entrata in vigore della Carta costituzionale, la maggior parte delle competenze che prima spettavano al Ministro della giustizia sono state devolute al Consiglio Superiore della Magistratura, il quale è legittimato ad adottare tutti gli atti amministrativi riguardanti la carriera e le funzioni dei magistrati. È importante a questo punto delineare i rapporti tra il Consiglio Superiore della Magistratura e il Ministro della giustizia e le differenti funzioni che essi esercitano. Ciò si desume anche dall’art. 110 cost., il quale dispone che, ferma restando le competenze del Consiglio di Superiore della magistratura, al Ministro della giustizia spettano l’organizzazione e il funzionamento dei servizi relativi alla giustizia.
Infine si soffermerà l’attenzione sui Consigli giudiziari i quali sono organi territoriali che svolgono funzioni di ausilio al Consiglio Superiore della Magistratura.
Dopo aver esaminato i principi costituzionali e gli organi preposti alla tutela della indipendenza e autonomia della funzione giudiziaria, proseguiremo questa disamina analizzando le diverse fasi della carriera dei magistrati.
Sempre tenendo in considerazione i principi che dominano la materia in esame, si deve prendere le mosse innanzi tutto dalla prima fase ovvero l’accesso alla magistratura, il quale avviene mediante concorso, e i requisiti, i quali sono stati oggetto di diversi interventi normativi. In ultimo è intervenuto il D.lgs. n. 160/2006 che ha qualificato il concorso in magistratura come un concorso di secondo livello. Tanto è vero che oggi non è più sufficiente la laurea in giurisprudenza, ma sono necessari anche altri titoli.
Dopo si esamineranno
Inoltre è conveniente attenzionare il passaggio dei magistrati dalle funzioni giudicanti a quella requirente e viceversa. Si deve rilevare che anche se nella realtà il passaggio da una funzione all’altra avviene senza difficoltà, sul punto vi è una corrente di pensiero la quale critica aspramente questa assimilazione tra le due carriere.
Infine, alcune considerazione sugli incarichi direttivi tenendo conto della disciplina dettata sia dal D.lsg. n. 160/2006 e sia dal Testo unico sulla dirigenza giudiziaria approvato con delibera del CSM emanata il 28 luglio del 2015; dei diversi tipi di incarichi e del procedimento mediante il quale essi sono attribuiti.
In questa lezione ci si concentrerà sull’analisi dell’organizzazione degli uffici giudiziari, avendo riguardo non solo agli organi della magistratura giudicante ma anche ai diversi uffici della procura.
La giurisdizione italiana è esercitata da una pluralità di organi pertanto è opportuno esaminare sia la loro organizzazione e sia le funzioni svolte. È importante soffermarci sulla figura del pubblico ministero; delineare la differenza tra le funzioni che il pubblico ministero espleta in ambito civile e quelle che esercita nel procedimento penale; il rapporto tra il procuratore della repubblica e i singoli sostituti procuratori.
I rapporti tra il pubblico ministero e la polizia giudiziaria.
In questa lezione si tratterà dei giudici onorari che insieme ai giudici “togati” costituiscono l’ordinamento giudiziario. Secondo quanto disposto dall’art. 106 cost. la legge sull’ordinamento giudiziario può ammettere la nomina, anche elettiva di magistrati onorari per tutte le funzioni attribuite a singoli giudici.
Si devono altresì analizzare le diverse figure di giudici onorari quali il giudice di Pace, i giudici onorari del Tribunale e viceprocuratori onorari. L’accesso alla magistratura onoraria e le loro funzioni.
In questo incontro ci occuperemo della responsabilità dei magistrati.
Innanzi tutto occorre prendere le mosse dalla nozione di responsabilità e poi esaminare i diversi tipi di responsabilità in cui può incorrere il magistrato, distinguendo tra responsabilità civile, penale e contabile.
A tal proposito si deve rilevare che la responsabilità civile dei magistrati ha delle peculiarità le quali la distinguono dalle ipotesi di responsabilità civile in cui possono incorrere gli altri dipendenti pubblici. Infatti a presidio dell’indipendenza e dell’imparzialità della magistratura, è esclusa l’azione risarcitoria diretta del soggetto danneggiato da un provvedimento giudiziario contro il singolo magistrato.
L’azione risarcitoria diretta contro il singolo magistrato è ammessa solo nel caso in cui sia intervenuta sentenza penale di condanna del magistrato passato in giudicato.
Infine ci soffermeremo sulla responsabilità disciplinare in cui può incorrere ogni pubblico dipendente per violazione delle norme che regolano il rapporto di pubblico impiego; e sugli illeciti distinguendo tra quelli che possono essere commessi durante l’esercizio della funzione e gli illeciti realizzati al di fuori dell’espletamento della propria funzioni.
Proseguendo analizzeremo il procedimento disciplinare che ha natura giurisdizionale ed è disciplinato dalle norme del codice di procedura penale in quanto compatibili; e le misure cautelari le quali possono essere erogate nelle more del procedimento per evitare il pericolo che il magistrato leda il prestigio e l’immagine dell’ordinamento giudiziario.
In conclusione sarà opportuno fare alcune considerazioni sulle diverse tipologie di sanzioni disciplinari.
Introduzione, la disciplina positiva, la legge 7 agosto 1990, n. 241, l’oggetto dell’accesso documentale, i presupposti dell'accesso e i soggetti coinvolti, la tutela della riservatezza, il codice della privacy, i limiti all’ostensione documentale.
Il rito processuale per il diritto di accesso, fonti, termini, misure cautelari, il risarcimento, le parti, la legittimazione a stare in giudizio, la giurisprudenza rilevante, profili penali
Seconda parte
Sul corretto uso delle risorse finanziarie pubbliche (controlli di gestione e responsabilità amministrativo-contabile), nonché l'attività principale con la quale la P.A. provvede ad impegnare le spese previste in bilancio, ossia la stipulazione di contratti passivi...
Il management delle risorse umane: la separazione tra attività politica e attività di gestione
Il management delle risorse umane: la nuova disciplina della dirigenza della P.A.
Nozioni economico-aziendali: economicità ed efficienza
Nozioni economico-aziendali: Efficacia e rendimento
Concetti generali
Nozioni economico-aziendali: Il Performance Management
I Ministeri
Nozioni economico-aziendali: Il Sistema dei Controlli
Le Agenzie
Le Autorità Indipendenti
Il management delle risorse umane: dalla burocrazia al New Public Management
Il management delle risorse umane: la gestione delle risorse umane nella P.A.
La lezione sarà incentrata sullo studio delle fonti del diritto privato distinguendo tra fonti di cognizione e fonti di produzione.
Le singole fonti verranno poi analizzate in base al principio gerarchico spiegando quando l'una prevale rispetto all'altra. Al riguardo si terrà conto anche della impossibile contrarietà di una data fonte rispetto a quella ad essa gerarchicamente sovraordinata e, in particolare, analizzando il controllo di legittimità costituzionale pevisto dall'ordinamento.
In ultimo, a completamento della lezione, si accennano i limiti posti dai vincoli derivanti da obblighi internazionali e comunitari.
In questa lezione si affronta il tema dei soggetti di diritto partendo dalle definizioni di capacità giuridice e capacità di agire, spiegando i relativi modi di acquisto e le tipologie di atti che presuppongono requisiti e condizioni determinate dalla legge. La lezione prosegue poi sul'analisi della disciplina prevista in materia di capacità di agire del minore, illustrando quali sono le autorizzazioni necessarie al compimento di negozi giuridici, tenendo conto delle modifiche apportate dalla Riforma Cartabia sul processo civile.
La lezione è incentrata sul tema, iniziato in quella precedente, dei soggetti di diritto. In particolare si analizzeranno le disposizioni previsti dal codice civile per quanto concerne la capacità di agire del minore emancipato, interdetto, inabilitato e beneficiario dell'amministrazion di sostegno. Si illustreranno le procedure e le autorizzazioni richieste dalla legge al fine di compiere atti giuridici da parte di tali soggetti, tenendo conto delle modifiche apportate dalla Riforma Cartabia in materia.
In questa lezione si analizzerà la capacità delle persone giuridiche, in particolare quella degli enti distinguendoli in base ai criteri previsti dalla legge: presenza della struttura associativa, tipo di scopo perseguito, tipo di autonomia patrimoniale.
La lezione verà sulla spiegazione della distinzione tra fatto ed atto giuridico. Proseguendo si illustreranno le classificazioni dei vari negozi giuridici, distinguendo tra fattispecie semplici e complesse, fattispecie collegate, negozi inter vivos e mortis causa, negozi a titolo gratuito e a titolo oneroso, unilaterale e bilaerali e/o plurilaterali. In conclusione si analizzerà il negozio giuridico dal punto di vista sia spaziale che temporale, con un collegamento all'istituto della prescrizione e della decadenza.
La lezione verte sulla materia dei beni e dei diritti reali. In particolare si analizza la definizione fornita dal legislatore circa la qualificazione dei beni che possono formare oggetto di diritto. Proseguendo si illustreranno le classificazioni giuridiche dei beni fornite dal codice civile, in paricolare distinguendo tra beni immateriali e materiali, generici o specifici, fungibili e infungibili, divisibili e indivisibili, produttivi e non produttivi. Oltre alla classificazioni si avrà modo di analizzare le universalità di beni sia mobili che immobili, concludendo – sui beni che possono formare oggetto di diritto– con la definizione di pertinenza.
Proseguendo lo studio sarà incentrato sui diritti che nel dettaglio possono essere vantati sui beni, partendo dal diritto di proprietà, per poi seguire con l'analisi del modi di acquisto a titolo originario di questo stesso diritto.
La lezione prosegue nella trattazione iniziata con quella precedente concernente i beni e i diritti reali. In particolare si conclude l'argomento dei modi di acquisto della proprietà a titolo originario spiegando l'istituto dell'usucapione.
Per concludere lo studio circa il diritto di proprietà si esamineranno le azioni a difesa di tal diritto distinguendo tra a) azione revocatoria, b) azione negatoria, c) azione di regolamento dei confini e d) azioni per l'apposizione dei termini. Di queste si studieranno i requisiti, i termini di prescrizione e i relativi effetti seguendo le norme previste dal codice civile.
Proseguendo la lezione verterà sullo studio del diritto di possesso distinguendolo dalla detenzione e spiegando la particolare ipotesi di interversione. Anche per tal diritto si procederà successivamente allo studio delle azioni a sua difesa distinguendo tra a) azioni di reintegrazione, b) azione di manutenzione e c) azione di nunciazione.
A conclusione dello studio circa i diritti che possono vantarsi sui beni giuridicamente intesi, si analizzeranno quelli reali di godimento.
La lezione è incentrata sul diritto di famiglia. In particolare si spiegheranno i requisiti stabiliti dalla legge in virtù dei quali venga a configurarsi un nucleo familaire suscettibile di validi rapporti giuridici. Proseguendo si analizzerà il matrimonio, spiegando la differenza tra quello regolato dal diritto civile e quello invece regolato dal diritto canonico; si analizzerà altresì la struttura dell'atto, illustrando le tesi sulla natura giuridica di questo stesso. Proseguendo si spiegherà l'istituto della filiazione, quali sono i diritti dei figli, quali gli obblighi.
La lezione è incentrata sulla disamina del rapporto coniugale. In particolare si spiegheranno gli istituti della seprazione e dell'accordo di separazione, e lo scioglimento del matrimonio la cui causa è il divorzio. Nel dettaglio si illustrano quali sono i requisiti e le condizioni richieste dalla legge per poter addivenire all'uno o all'altro modo di estinzione del rapporto coniugale e, in particolare, quali sono gli effetti che ne derivano –sia per quanto riguarda i diritti personali che i diritti ti tipo patrimoniale.
In questa lezione si analizzerà il regime patrimoniale della famiglia, illustrando quale è quello previsto dalla legge, in mancanza di convenzioni matrimoniali, e come questa si sia evoluta nel tempo passando dalla seprazione dei beni alla comunione legale. Nel dettaglio poi si prosegue con l'analisi del fondo patrimoniale e della comunione dei beni per quanto concerne gli effetti sui diritti che competano ai titolari del rapporto coniugale, nonchè quelli spettanti ai propri discendenti.
In questa lezione si affronterà il tema di una particolare tipologia contrattuale a titolo gratuito quale quella delle donazioni. Anzitutto si spigheranno i criteri distintivi in base ai quali essa può essere individuata, in particolare partendo dalla definizione giuridica di liberalità e gratuità; gratuità che non sempre determina la qualificazione di un negozio come donazione, pertanto, si avrà modo di illustrare in quali casi nonostante la ricorrenza di tale requisito si è in presenza di contratti del tutto differenzi e non assimilabili a delle liberalità. Proseguendo la lezione si incentrerà sulla disciplina dettata dal codice, partendo dalla capacità di donare e di ricevere per donazione; quale può essere l'oggetto della donazione, distinguendo dal caso in cui essa consista in un dare o nell'assunzione di un obbligo; quale la forma richiesta per l'atto. In conclusione si analizzeranno particolari tipi di donazione regolati in modo differenziato dal codice civile, quale quella abnuziale, modale, il negozio misto con donazione e la donazione indiretta.
In questa lezione si inizierà lo studio delle obbligazioni. In particolare si analizzeranno i requisiti del rapporto giuridico dal quale possa desumersi la nascita di un obbligazione, ciò spiegando l'importanza della relizzazione dell'interesse altrui e la necessaria bilateralità del rapporto stesso– quali elementi essenziali della fattispecie in esame. Proseguendo si analizzeranno, in particolare, i tipi di interesse che le diverse tipologie di obbligazioni previste dall'ordinamento mirano a comporre e cosa possa formare oggetto di obbligazione– inteso come il comportamento che l'obbligato è tenuto ad avere. L'oggetto della prestazione e, quindi, dell'obbligo verrà poi analizzato in base alle classificazioni emerse: nel dettaglio si spiegherà in cosa consiste l'obbligo di un fare, o di un non fare, l'obbligo di un dare e la necessaria patrimonialità della prestazione, comune a tutti i tipi di obbligazioni assunte.
In questa lezione si analizzano le vicende che interessano il rapporto obbligatorio. Anzitutto si illustreranno ed esamineranno i modi di estinzione dell'obbligazione, partendo dall'adempimento. Al riguardo si analizzeranno le disposizioni del codice civile che regolano il comportamento che il debitore è tenuto ad avere nell'adempiere alla prestazione oggetto dell'obbligo da lui assunto; nel dettaglio si spiegherà cosa si intende per diligenza e correttezza e, come questi criteri debbano essere valutati al fine di decretarne il rispetto da parte del debitore. Si analzizeranno altresì i requisiti dell'adempimento, quali l'esattezza e l'integralità, spiegando quando il creditore possa o non possa ritenere sufficiente un adempimento soltanto parziale. Al riguardo si avrà modo di spiegare l'istituto della datio in solutum che consente al debitore di eseguire una prestazione diversa da quella dovuta con il consenso espresso del creditore. In ultimo si analizzeranno le disposizioni del codice civile per quanto concerno il tempo e il luogo dell'adempimento.
In questa lezione si esamineranno i modi di estinzione del rapporto obbligatorio diversi dall'adempimento, distinguendo tra i modi satisfattori e i modi non satisfattori– a seconda che all'estinzione del rapporto si accompagni o non il contestuale soddisfacimento dell'interesse del creditore. Si avrà modo pertanto di spiegare l'istituto della compensazione e della confuzione, quali modi satisfattori di estinzione dell'obbligazione, e l'istituto della novazione, della remissione del debito e dell'impossibilità sopravvenuto, quali modi non satisfattori di estinzione dell'obbligazione. Gli istituti, nel dettaglio, verranno analizzati sulla base dei requisiti richiesti dalle norme dettate dal codice civile e delle teorie eleborate dalla dottrina e dalla giurisprudenza in ordine alla loro natura giuridica, la quale, si riflette sulla strutturazione del tipo di negozio giuridico utilizzabile e, di conseguenza, sui suoi effetti.
In questa lezione si analizzeranno le possibili modificazioni del rapporto obbligatorio, distinguendo tra i tipi di modificazione oggettiva-soggettiva, e le modifificazioni che riguardano il lato attivo e passivo del rapporto obbligatorio. Nel dettaglio, per quanto concerne le modificazioni soggettive attinenti al lato attivo del rapporto si analizzerà il contratto di cessione del credito e, segnatamente, la natura giuridica dello stesso, i requisiti richiesti dalle norme del codice civile e le diverse tipologie di cessione a cui è possibile ricorrersi. In particolare, poi, si spiegheranno quali sono gli effetti per quanto riguarda sia il rapporto tra cedente e cessionario sia il rapporto tra debitore ceduto e terzo cessionario. A completamento della lezione si analizzerà l'istituto della surrogazione per pagamento, che è il secondo modo attraverso il quale è possibile realizzare una modificazione soggettiva del lato attivo di un rapporto obbligatorio.
In questa lezione si analizzeranno le modificazioni soggettive del lato passivo. Anzitutto si partirà dall'istituto della delegazione spiegando che con questo stesso l'ordinamento giuridico permette di estinguere con un unico adempimento due distinti rapporti obbligatori, quale quello intercorrente tra delegante e delegato e, quello esistente tra delegante e delegatario. A tal riguardo si distinguerà tra delegatio promittendi, quando il delegato assume soltanto l'obbligazione del delegante, e delegatio solvendi, cioè quando il delegato estingue direttamente l'obbligazione del delegante. Ancora, si terrà conto dei diversi tipi di delegazione distinguendo tra quella titolata e astratta, al coperto e allo scoperto, liberatoria e cumulativa. La lezione prosegue poi con l'analisi dell'espromissione e l'accollo seguendo gli stessi criteri adottati per la spiegazione dell'isituto della delegazione, pertanto, si illustreranno quali sono i requisiti richiesti dalle norme del codice civile, quali sono le teorie elaborate dalla dottrina e giurisprudenza in ordine alla loro struttura dal punto di vista negoziale e quali sono gli effetti che ne derivano in termini di rapporti tra le parti.
La lezione è incentrata sul fenomento dell'inadempimento. Nel dettaglio si analizzeranno i requisiti richiesti dalle norme del codice civile al fine di poter decretare il mancato adempimento da parte del debitore della prestazione da lui dovuta e l'imputabilità dello stesso inadempimento ad un suo comportamento. A tal riguardo di spiegherà l'importanza della valutazione circa la diligenza utilizzata dal debitore, spiegando in quali casi e per quali motivi il debitore, quandanche inadempiente, non è tenuto al risarcimento del danno o, comunque, il creditore non può più pretendere l'adempimento. Tutto quanto spiegato sarà poi cordinato con le norme dettate in tema di colpa e dolo: si spiegherà quando la valutazione della colpevolezza e dell'intenzionalità possa condurre all'imputabilità dell'inadempimento al debitore, quando invece non rileva in ogni caso tale valutazione. Proseguendo la lezione continua sull'analisi del tipo di risarcimento dovuto al creditore distinguendo tra il danno causato da un illecito aquiliano (o extracontrattuale) e il danno come conseguenza diretta dell'inadempimento. La lezione si conclude con la spiegazione degli istituti a cui le parti di un rapporto obbligatorio possono ricorrere, al fine di evitare le conseguenze dell'inadempimento, quali la clausola penale e la caparra confirmatoria.
La lezione si incentra sull'analisi dei requisiti essenziali di un contratto, che sono fondamentali per la sua validità– quali la volontà delle parti, la causa, l'oggetto del contratto e la forma quando richiesta dalla legge a pena di nullità. Nel dettaglio si analizzano i tipi di accordi dai quali possa sorgere l'esistente di un contratto tra le parti che lo hanno raggiunto, spiegando in quali casi, e in quali invece non, rileva al tal fine la volontà –e quindi lo scopo– voluto dalle parti. Proseguendo si spiegherà in particoalre cosa si intende per causa del contratto, illustrando al riguardo le teorie elaborate dalla dottrina in ordine alla sua natura giuridica. Dalla causa del contratto si avrà modo di analizzare altresì la possibilità per i privati, ad espressione dell'autonomia negoziale, di concludere negozi cd. atipici e negozi cd. misti o collegati. A conclusione della lezione si spiegheranno quali sono i requisiti richiedi dalle norme del codice civile in ordine all'oggetto del contratto.
In questa lezione, continuando con gli argomenti spiegati nella precedente, si analizzerà l'ultimo requisito richiesto dalle norme del codice civile in ordine alla validità di un contratto e, segnatamente della forma– quando questa sia richiesta a pena di nullità. Si spiegherà qual è, in generale, la funzione a cui puo assurgere la forma di un negozio giuridico, quale quella di esteriorizzazione dell'atto umano, rendere possibile la pubblicità del negozio stesso, dirimere controversie. Al riguardo si terrà conto della distinzione tra la forma richiesta ad substantiam e quella richiesta ad probationem, spiegando gli effetti che derivano dall'uno e dall'altro tipo. Proseguendo si analizzeranno altresì gli elementi accidentali del contratto, quindi quelli che dalle norme del codice civile non risultano essere essenziali– in particolare per quanto concerne la condizione, il termine ed il modus.
La lezione è incentrata sullo studio delle ipotesi di invalidità del contratto quali la nullità e l'annullabilità. Anzitutto si partirà dalla definizione del concetto di nullità, illustrando quali sono le teorie elaborate dalla dottrina al riguardo– in particolare si distinguerà dall'ipotesi in cui il contratto nullo tolleri delle eccezioni per quanto riguarda la produzione di un qualche suo effetto e le ipoteci in cui, invece, non si ammette nessuna eccezione. Proseguendo si esporranno le diverse classificazioni della nulità eleborate da dottrina e giurisprudenza e si analizzeranno, poi, nello specifico le singole cause di nullità. In ultimo si analizzerà l'azione di nullità, nel dettaglio per quanto riguarda i soggetti che possono esperirla, se vi sono termini per il suo esercizio e se sia possibile sanare in qualche modo la nullità di un negozio giuridico.
Per quanto concerne l'annullabilità, allo stesso modo, si spiegherà anzitutto qual è il suo fondamento e la sua natura giuridica. Proseguendo si analizzeranno anche per tale vizio le singole ipotesi di annullabilità previste dalle norme del codice civile e, in conclusione, si illustreranno i modi attraverso i quali è possibile rimediare all'annullabilità di un contratto.
In questa lezione, per proseguire poi nella successiva, si analizzeranno le vicende che interessano il contratto. Nel dettaglio si spiegheranno gli istituti della risoluzione, della rescissione e della cessione. Partendo dalla rescissione si illustreranno i requisiti richiesti dalle norme del codice civile affinchè il contratto possa essere rescisso, distinguendo tra l'ipotesi di rescissione perchè si è contratti in stato di pericolo e, l'ipotesi, invece, in cui si è contratti in stato di bisogno. Proseguendo si esaminerà l'azione di rescissione in termini di soggetti che possano esercitarla, tempi richiesti, e possibilità di rimediare allo squilibrio contrattuale verificatosi. A seguire si analizzerà l'istituto della risoluzione del contratto, in particolare, per quanto concerne quella per inadempimento. Al riguardo si avrà modo di illustrare quali sono i rimedi esperibili dalle parti al fine di evitare l'esercizio dell'azione di risoluzione, la quale, richiede certamente tempi notamente lunghi. In particolare si inizierà a trattare, per poi proseguire nella successiva lezione, delle ipotesi di risoluzione di diritto.
La lezione continua sulla trattazione delle vicende del contratto, affrontata nella lezione precedente. Nel dettaglio si esaminano le altre due ipotesi di risoluzione di diritto quali il termine essenziale e la clausola risolutiva espressa. Al riguardo si avrà modo di illustrare quali sono i requisiti richiesti quali, invece, gli effetti dell'uno e dell'altro. Proseguendo la lezione sarà incentrata sugli altri due tipi di risoluzione e, cioè, quella per impossibilità sopravvenuta della prestazione ed eccessiva onerosità della stessa. In conclusione al tema trattato si analizzerà l'istituto della cessione del contratto, spiegando la sua natura giuridica –in base alle teorie elaborate in dottrina– e di conseguenza, la struttura richiesta per il negozio; quali sono gli effetti, in particolare, per quanto concerne i rapporti tra ceduto e cedente, ceduto e cessionario e tra cedente e cessionario.
In questa lezione si esaminerà l'istituto della rappresentanza. L'analisi verte anzitutto sulla distinzione tra rappresentanza diretta e indiretta, spiegando quali sono gli effetti prodotti nell'uno e nell'altro caso, quali sono i poteri riconosciuti al rappresentante e quali sono le fonti. Ulteeriore distinzione che sarà affrontata nel prosieguo della lezione è quella tra rappresentanza legale e volontaria. Per quella legale si rinvia alle lezioni precedenti sulle autorizzazioni necessarie, al fine di compiere negozi giuridici, nei casi in cui il rappresentato sia un incapace; pertanto, in particolare, l'esame verterà sul tipo di rappresentanza volontaria con espresso riferimento alla procura. Si analizzeranno i requisiti richiesti dal codice civile affinchè questa possa essere valida, quando non è possibile conferirla, quali tipologie si distinguono. In ultimo si esamineranno i vizi che possono inficiare il negozio di rappresentanza e l'ipotesi di conflitto di interessi tra rappresentante e rappresentato.
In questa lezione si esaminerà il contratto di compravendita. Uno dei contratti più ricorrenti nell'attività negoziale di diritto privato dei singoli. Anzitutto si partirà dall'analisi della sua natura giuridica, dei requisiti richiesti per esso dalle norme, e sulle caratteristiche del negozio che si riflettono sui relativi suoi effetti. Proseguendo si distinguerà tra i diversi tipi di vendita quali a) la vendita di cosa generica, b) la vendita alternativa, c) la vendita di cosa futura e d) la vendita di cosa altrui. Si analizzeranno poi, nel dettaglio, le obbligazioni gravanti in capo al venditore con riferimento alla particolare garanzia per evizione e garanzia per i vizi; in cocnlusione si esamineranno gli obblighi invece gravanti in capo al compratore.
In questa lezione si analizzeranno gli altri contratti di tipo traslativo, diversi dalla vendita, quali a) il riporto, b) la permuta e c)la somministrazione.
Per tutte e tre le tipologie contrattuali si esamineranno anzitutto i requisiti richiesti dalle norme del codice civile per quanto concerne, in particolare, la forma, i soggetti, l'oggetto e gli effetti. Ogni singolo contratto sarà spiegato dal punto di vista dei suoi elementi essenziali, così da fornire le competenze necessarie al fine di poter comprenderli e capire come essi vengano utilizzati nell'attività contrattuale dei privati.
In questa lezione si esamineranno i contratti di godimento e i contratti di prestito.
Per i contratti di godimento, in particolare, si studieranno a) la locazione e b) l'affitto.
Per i contratti di prestito, in particolare, si studieranno a) il comodato e b) il mutuo.
Per ogni tipologia contrattuale esaminata si spiegheranno i requisiti richiesti dal codice civile per quanto riguarda la loro struttura, la capcità dei soggetti, l'oggetto delle prestazioni. L'analisii sarà arricchita dagli orientamenti giurisprudenziali circa la loro natura giuridica e le possibili fattispecie atipiche che potrebbero configurarsi.
In questa lazione si tratteranno i contratti per la prestazione di servizi, in particolare del contratto di appalto e del contratto di mandato.
Le due tipologie contrattuali saranno esaminate in relazione alle norme previste dal codice civile per quanto riguarda i loro requisiti, i soggetti che possono stipularli, l'oggetto della prestazione e i relativi effetti.
In particolare per quanto riguarda l'appalto si esamineranno gli obblighi e i diritti in capo all'appaltatore e il committente; cosa comportano le modifiche apportare al progetto inizialmente pattuito, distinguendo tra quelle necessarie, non necessarie volute dall'appaltatore e non necessarie volute dal committente. L'analisi conclude con i tipi di responsabilità previsti in capo all'uno e l'altra parte del rapporto,
In particolare per il mandato, essendo esso convenuto finalizzato al compimento di attività giuridica per conto di un soggetto, si studieranno gli atti che possono essere compiuti dal mandatario e quali sono gli effetti che si producono nella sfera giuridica del mandante.
In questa lezione si esamineranno i contratti aleatori e i contratti di garanzia.
Partendo dai contratti aleatori si spiegheranno anzitutto i requisiti in base ai quali un contratto può definirsi tale. In particolare analizzando il concetto di alea la cui definizione non è stata fornita dal legislatore; si esporranno pertanto le teorie elaborate dalla dottrina sul tema. Proseguendo, si distinguerà tra i contratti che sono aleatori per legge e quelli che invece sono tali per volontà delle parti. Al riguardo si concluderà con lo studio del contratto di assicurazione.
Passando all'esame dei contratti di garanzia si esaminerà a) la fideiussione e b) l'anticresi. Entrambi saranno esaminati in base ai criteri stabiliti dal codice civile per quanto concerne i requisiti, i soggetti, l'oggetto e i relativi effetti. L'esame è arricchito dall'esposizione delle posizioni dottrinali e giurisprudenziali.
In questa lezione si esamineranno i contratti nelle liti. In particolare a) la transazione, b)la cessione dei beni ai creditori, c) il compromesso e d) il sequestro convenzionale. La lezione sarà inizialmente incentrata sulla disamina dei caratteri generali del contratto stipulabile al fine di risolvere una controversia. L'esame verterà sulla causa del contratto che è determinante ai fini della configurazione di siffatto tipo contrattuale se la risoluzione della controversia è elemento essenziale del contratto. Al riguardo si esporranno le teorie dottrinali e giurisprudenziali prevalenti elaborate sul tema. Le suddette tipologie contrattuali, nel dettaglio, verranno esaminate in base alle norme previste dal codice civile– talvolta anche del codice di procedura civile– per quanto concerne i requisiti, i soggetti, l'oggetto e i relativi effettivi. I contratti nelle liti non costituendo una categoria unitaria e circoscritta, richiederanno altresì l'esposizione, durante il corso della lezione, degli orientamenti dottrinali e giurisprudenziali in ordine alle singole caratteristiche previste per essi.
In questa lezione si esamineranno i contratti che hanno un contenuto socialmente tipico, i quali, hanno avuto origine e diffusione negli ordinamenti giuridici di stampo anglosassone. In particolare si esamineranno tre figure contrattuali particolarmente diffue nell'ambito dell'attività negoziale dei privati (anche del pubblico).
In particolare si studieranno a) il contratto di leasing, b) il contratto di factoring, c) di brokeraggio e d) di sponsorizzazione. Essendo contratti atipici si ricostruiranno le prevalenti tesi dottrinali e giurisprudenziali in ordine ai loro requisiti, carattere essenziali e capacità dei soggetti stipulanti. L'analisi è arricchita dall'individuazione degli schemi contrattuali tipici che ad essi sono assimilabili, fornendo le competenze necessarie al fine di individuarne la disciplina applicabile
Nel corso della lezione introduttiva verrà approcciata la nuova riforma del processo civile (nota come Riforma Cartabia), andando ad analizzare l'iter di approvazione della novella che ha previsto, dapprima, l'entrata in vigore di una legge di delega e, successivamente, l'emanazione del decreto legislativo di attuazione.
Successivamente, verranno analizzati i principi che hanno ispirato il legislatore della riforma, effettuando altresì una rapida panoramica dei più importanti interventi innovativi.
La lezione si sofferma principalmente su una parte delle modiche apportate al Libro I del codice di rito, analizzando la nuova competenza per valore del giudice di pace, gli adeguamenti intervenuti sulla disciplina del regolamento di competenza nonché la nuova normativa in materia di rilievo di difetto di giurisdizione. In chiusura verranno valutate le innovazioni incidenti sulla composizione dell’organo giudicante, soffermandosi, dapprima, sulla riduzione delle cause attribuite al tribunale in composizione collegiale e, successivamente, sui nuovi profili dinamici influenti sull'attribuzione delle cause alle diverse composizioni dell'organo giurisdizionale.
Le lezione prosegue nell'analisi delle novelle apportate al Libro I del codice di procedura civile, soffermandosi sull'inasprimento del dovere di leale collaborazione delle parti e sulle conseguenze del mancato rispetto di tale principio. Sulla tematica vengono altresì approfondite le nuove sanzioni normative discendenti dalla mancata cooperazione delle parti processuali e dei terzi all'espletamento dell'ordine di esibizione e di ispezione.
Nella seconda parte della lezione verranno invece trattate le novità in materia di forma degli atti (e, nello specifico, il recepimento dei requisiti di chiarezza e sinteticità) nonché le innovazioni incidenti sulle modalità di celebrazione delle udienza (che ora possono essere celebrate da remoto, avvalendosi di collegamenti audiovisivi o del deposito di note scritte).
La lezione apre l'analisi delle riforme apportate al Libro II del codice di rito, soffermandosi sulla disciplina novellata dell'atto di citazione e della sua nullità, nel rito ordinario di cognizione. Oltre a tali aspetti, verranno trattate le innovazioni incidenti sulla costituzione dell'attore e sulla costituzione del convenuto.
La lezione prosegue nell'analisi del rito ordinario riformato, soffermandosi sulle attività riservate al giudice e alle parti in limine litis. Verranno, quindi, vagliati i nuovi istituti delle verifiche preliminari del giudice ex art. 171bis c.p.c. e delle memorie integrative ex art. 171ter c.p.c. In chiusura, verrà analizzata l'influenza della riforma Cartabia sull'intervento volontario del terzo e sulla chiamata delle parti.
La lezione si sofferma sulle attività da compiersi nella nuova udienza di comparizione ex art. 183 c.p.c.; nello specifico, verrà vagliata la nuova disciplina della comparizione personale delle parti, volta a favorire il loro interrogatorio libero e il tentativo di conciliazione. Verrà poi analizzata la nuova normativa del mutamento di rito, da ordinario a semplificato, nonché la conformazione delle nuove ordinanze provvisorie di accoglimento e di rigetto.
La lezione conclude l'analisi della disciplina del nuovo rito ordinario di cognizione, soffermandosi sulla fase decisoria. Nello specifico, verranno vagliate le modalità di definizione della lite (trattazione scritta, mista o orale) applicate davanti al tribunale nella sua duplice composizione (monocratica o collegiale).
La lezione si concentra sulla sostituzione del rito sommario di cognizione con il procedimento semplificato, soffermandosi sulla sua duplice conformazione di rito obbligatorio e discrezionale.
Vengono poi affrontati la conformazione degli atti introduttivi del nuovo rito e il suo iter procedimentale ponendo particolare attenzione anche al mutamento di rito da semplificato ad ordinario.
Nel corso della lezione vengono analizzate tutte le novità normative riguardanti il rito applicato davanti al giudice di pace; nello specifico, sono oggetto di disamina la conformazione degli atti introduttivi, la costituzione delle parti davanti all'organo giurisdizionale e i principali snodi dell'iter processuale.
La lezione introduce il nuovo rito unico fruibile nelle controversie in ambito familiare. Nel corso della trattazione, vengono analizzati gli ambiti di concreta applicazione del nuovo procedimento e le regole per individuare il foro competente per materia e per territorio.
La lezione prosegue nell'analisi del rito unico in materia familiare, soffermandosi sulle attività da compiere in limine litis e, segnatamente, sulla conformazione del ricorso introduttivo - con i documenti ad esso allegati - nonché sulla costituzione dell'attore e del convenuto. Viene poi posta attenzione anche alla disciplina sulle attività preliminari dell'ufficio giudiziario e alla normativa sull'intervento volontario del terzo. La lezione si conclude con una disamina delle memorie integrative provenienti dalle parti da depositarsi prima dell'udienza di comparizione.
La lezione prosegue nell'analisi del rito unico in materia familiare, soffermandosi sugli sviluppi dei diversi snodi procedimentali. Nello specifico, sono oggetto di trattazione le modalità di celebrazione della prima udienza, l'ampiezza delle novità difensive esperibili nel corso della procedura e i poteri officiosi del giudice; vengono poi analizzate la normativa sulla fase decisoria e lo statuto applicabile ai provvedimenti conclusivi (che sono modificabili e appellabili) nonché ai provvedimenti indifferibili e ai provvedimenti temporanei ed urgenti.
Nel corso della lezione vengono analizzate le peculiarità del rito unico in materia familiare quando - per diverse ragioni - un minore venga coinvolto nella procedura.
Nello specifico, la trattazione si soffermerà sulla novella apportata alla figura del curatore speciale del minore nonché sulla rinnovata disciplina del suo ascolto.
La lezione prosegue con l'analisi del rito unico in materia familiare concentrandosi sull'unificazione delle modalità di attuazione/esecuzione dei provvedimenti ottenuti in sede cognitiva. Nello specifico, verranno analizzati gli strumenti di attuazione dei provvedimenti di natura economica (ossia l'Ipoteca giudiziale, l'ordine di prestare idonea garanzia, il sequestro e il pagamento diretto del terzo) nonché i mezzi di attuazione dei provvedimenti di natura personale. In chiusura, sarà vagliata la disciplina delle sanzioni alle inadempienze e alle violazioni di cui all'art. 473bis.39 c.p.c.
La presente lezione conclude il ciclio di incontri in materia di rito unico in materia familiare. Nel corso della trattazione verranno valutate le novità in materia di separazione e divorzio, guardando alle peculiarità degli sviluppi procedimentali in tali cause. Una parte della lezione è inoltre dedicata al procedimento su domanda congiunta. In chiusura, verranno fornite le prime indicazioni sull'istituzione e l'operatività del futuro tribunale per le persone, per i minorenni e per le famiglie.
Nel corso di questa lezione verranno introdotte le novità riguardanti il procedimento di appello, concentrandosi in particolare sulla riduzione delle fattispecie di rimessione al primo giudice, sul contenuto riformato dell'atto di citazione in appello e sulle difese dell'appellato (ossia sull'appello incidentale riformato e sul termine di costituzione per questo soggetto).
La lezione si sofferma sulle diverse modalità di celebrazione dell'appello davanti alla corte di appello e al tribunale. Nello specifico, saranno approfondite le nuove modalità di trattazione dell'impugnazione nella forma "ordinaria" (con la nomina del giudice istruttore) e "semplificata" (con la discussione orale della causa). In chiusura, sarà analizzato il nuovo iter processuale per declatoria d'improcedibilità dell'appello.
Nel corso della lezione si concluderà l'analisi della disciplina dell'appello riformato, concentrandosi sull'istituto della sospensiva dell'efficacia esecutiva della sentenza di prime cure; in particolar modo, verranno trattati i nuovi presupposti per la concessione del provvedimento inibitorio, la nuova facoltà di procedere con la riproposizione e la proposizione tardiva dell'istanza nonché gli ulteriori adattamenti minori della normativa.
La lezione si sofferma sul procedimento per cassazione riformato, concentrandosi in particolare sul contenuto novellato del ricorso per cassazione e sulle altre modifiche minori che hanno inciso sulla conformazione degli atti introduttivi e delle attività da compiersi in limine litis.
Nel corso della lezione verranno approfonditi i diversi moduli processuali applicabili davanti alla Suprema Corte per decidere il ricorso per cassazione. Nel dettaglio, dopo aver valutato le fattispecie applicative del rito con pubblica udienza e dei riti camerali, ci si soffermerà sulle modifiche apportate dal novellatore a ciascun procedimento. In chiusura, verrà analizzato il nuovo procedimento per la decisione accelerata ex art. 380bis c.p.c.
La lezione si sofferma sul nuovo istituto del rinvio pregiudiziale in Cassazione ai sensi del nuovo art. 363bis c.p.c, analizzando i presupposti per la sua concessione, gli organi legittimati ad effettuare la rimessione alla Corte e l'iter processuale per addivenire alla pronuncia.
Nel corso della lezione viene analizzata la nuova disciplina della revocazione della sentenza per contrarietà alla Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo di cui all'art. 391quater c.p.c. Nello specifico, verranno vagliati l'ambito di applicazione della nuova impugnazione, i presupposti per la sua proposizione e il procedimento applicabile. L'ultima parte della lezione fornisce, invece, brevi indicazioni sulle modalità di tutela del terzo a fronte dell'ipotetica revocazione della sentenza.
Con la presente lezione inizia la trattazione delle modifiche apportata al processo esecutivo. Oggetto dell'analisi saranno le modifiche apportate dalla legge delega (modifiche incidenti sulla competenza per l'espropriazione presso terzi a detrimento della pubblica ammininistrazione e sulla notifica dell’avvenuta iscrizione al ruolo del pignoramento a beneficio del debitore e del terzo debitor debitoris) nonché l'abolizione della formula esecutiva e la ricerca dei beni da pignorare ex art. 492bis c.p.c.
Nel corso della presente lezione continua l'analisi della disciplina riformata dell'esecuzione civile e, nello specifico, dell'espropriazione forzata immobiliare.
Nel dettaglio, la lezione ha ad oggetto la disciplina riformata della custodia del bene pignorato e dell'ordine di liberazione dell'immobile. In chiusura, la lezione si soffermerà sulle novità normative incidenti sul deposito della documentazione ipocatastale e sul nuovo istituto della vendita diretta.
La lezione conclude l'analisi della novelle apportate alla disciplina dell'esecuzione forzata soffermandosi sulla novità apportate alla delega alle operazioni di vendita e, nello specifico, all'attvità di monitoraggio effettuata dal giudice delegato sull'attività del professionista delegato. In materia, viene altresì analizzata la disciplina novellata de reclamo avverso agli atti del professionista delegato.
In chiusura, vengono vagliate le novità in materia di misure di coercizione indiretta ex art. 614bis c.p.c.
Le lezione inizia la trattazione della disciplina riformata delle cd. ADR; nel dettaglio, vengolo analizzate le prime novità in materia di mediazione insistenti, da un lato, sui nuovi incentivi economici legati alla fruizione del procedimento e, d'altro, sulle nuove fattispecie di mediazione obbligatoria. In chiusura, dopo aver vagliato le nuove ipotesi di mediazione obbligatoria per legge, ci si intrattiene sul potenziamento delle fattispecie di mediazione demandata e mediazione obbligatoria per volontà delle parti.
Le lezione introduce le innovazioni apportate all'iter procedimentale della mediazione. Nello specifico, dopo aver analizzato la riforma della normativa sulla competenza dell'organismo di mediazione (con la sua derogabilità) e sugli effetti dell'istanza di mediazione, ci si concentrerà sulle principali novità sul procedimento in senso stretto. Così, saranno oggetto di valutazione la nuova disciplina della convocazione e della comparizione personale delle parti, del primo incontro e della difesa tecnica. Si vaglieranno poi la nuova procedura telematica di mediazione nonché le peculiarità del procedimento di mediazione nelle liti condominiali e quando una delle parti è una pubblica amministrazione.
La lezione affronta la nuova disciplina dei rapporti tra mediazione e processo; nello specifico, viene analizzata l'operatività della condizione di procedibilità legata all'esperimento del tentativo di mediazione obbligatoria, le conseguenze processuali della mancata partecipazione delle parti alla mediazione e, infine, la disciplina della consulenza tecnica in mediazione con i presupposti di sua producibilità in giudizio
La lezione inizia la trattazione delle riforme intervenute in materia di negoziazione assistita; nel dettaglio, sono analizzati il contenuto riformato della convenzione di negoziazione assistita (che di regola verrà redatta usando i modelli predisposti dal CFN), il nuovo procedimento con modalità telematiche e i nuovi profili istruttori. In merito a quest'ultimo argomento, la lezione si sofferma sulla possibilità di acquisire dichiarazione di terzi e dichiarazioni confessorie all'interno della negoziazione assistita che - in presenza di determinati presupposti - sono producibili direttamente in giudizio.
In questa lezione del corso vengono analizzate le novelle intervenute in materia di negoziazione assistita in materia familiare, soffermandosi su l'ampliamento delle fattispecie di negoziazione assistita, la natura dei trasferimenti immobiliari ivi effettuabili, la possibilità di pattuire in negoziazione assistita un assegno divorzile una tantum e di procedere con l'ascolto del minore. In chiusura, viene vagliata il nuovo procedimento di negoziazione assistita in materia giuslavoristica.
Evoluzione della normativa in materia di appalti pubblici, dalle norme sulla contabilità dello stato (R.D. 2440 del 1923 e R.D. 827 del 1924) a quelle pro-concorrenziali di derivazioni europea (Direttive 2014/23-2014/24-2014/25). Il D.Lgs. 163/2006, il Dlgs. 150/2014, la genesi del nuovo codice, D.Lgs. 31 marzo 2023 n. 36 e la sua entrata in vigore
Si analizzerà il Titolo I del D.Lgs. 31 marzo 2023 n. 36 dedicato per la prima volta alla codificazione dei principi generali in tema di appalti pubblici. Si analizzeranno i “principi-valori” (principio del risultato, della fiducia, accesso al mercato) a contenuto pluridimensionale e i “principi regole” riferiti a singole fattispecie (quali buona fede, affidamento, solidarietà e sussidiarietà orizzontale, auto-organizzazione amministrativa, autonomia negoziale, conservazione dell’equilibrio contrattuale, tassatività delle cause di esclusione, applicazione dei contratti collettivi di lavoro).
Si analizzerà l'ambito di applicazione del Codice dei Contratti pubblici da un punto di vista oggettivo, ossia a quali contratti si applica il codice dei contratti pubblici.
Ci si soffermerà poi sui settori speciali quali gas ed energia termica, elettricità, acqua, servizi di traporto, servizi dei porti e degli aeroporti, servizi postali, estrazione di gas, carbone e altri combustibili. Segnatamente, si esaminerà in quali casi le imprese pubbliche e i soggetti titolari di diritti speciali o esclusivi in tali settori sono tenuti al rispetto delle norme in materia di appalti pubblici.
Si esamineranno le misure approntate dal nuovo codice dei contratti pubblici per promuovere appalti socialmente responsabili per garantire le pari opportunità generazionali, di genere e di inclusione lavorativa per le persone con disabilità o svantaggiate, la stabilità occupazionale del personale impiegato, nonché l'applicazione dei contratti collettivi nazionali e territoriali di settore.
In questa lezione si vedranno le varie fasi della procedura di affidamento: dalla determina a contrarre adottata dalla stazione appaltante sino alla stipulazione del contratto di appalto.
Si analizzeranno le disposizioni del nuovo codice dei contratti pubblici che introducono il c.d. e-procurement attraverso un sistema di piattaforme interconnesse
Nella presente lezione si partirà dalla definizione di stazione apapltante ed ente concedente per descrivere le varie tipologie di stazioni appaltanti ed enti concedenti come soggetti aggregatori e centrali di committenza. Si analizzerà inoltre il sistema di qualificazione delle stazioni appaltanti, alla luce delle novità introdotte dal D.Lgs. 36/2023.
In questa lezione si esamineranno i compiti e le funzioni del responsabile unico di progetto (RUP) e le sue nuove competenze alla luce del nuovo codice dei contratti pubblici.
Inoltre, si definiranno gli operatori economici che possono essere controparti contrattuali di un contratto di appalto, con un focus particolare sulle RTI alla luce delle novità introdotte a opera del D.Lgs. 36/2023.
Nella presente lezione si esamineranno le principali caratteristiche della procedura aperta, ristretta, competitiva con negoziazione, dialogo competitivo, partenariato per l’innovazione, procedura negoziata senza pubblicazione del bando.
Nella presente lezione saranno definiti gli appalti c.d. sotto-soglia. Si tratterà dell'affidamento diretto e dei relativi limiti, nonchè del principio di rotazione a presidio della tutela della concorrenza e della massima partecipazione degli operatori economici agli appalti pubblici.
Nel corso della lezione si analizzeranno poi le semplificazioni introdotte dal nuovo codice dei contratti pubblici in riferimento ai c.d. appalti sotto soglia comunitaria.
Nella presente lezione si esaminerà la Parte II del Libro II del D.Lgs. 36/2023, che detta la disciplina degli istituti e delle clausole comuni agli appalti.
Segnatamente si tratterà delle previsioni che consentono la partecipazione alle gare di appalto da parte di PM quali la suddivisione in lotti, nonchè di quelle che mirano a tutelare l'operatore economico, come le clausole di revisione dei prezzi a ricorrere di determinate circostanze. Inoltre si tratterà dello strumento di acquisto dell'accordo quadro e delle relative clausole anti-abuso.
Le stazioni appaltanti potrebbero avere la necessità di avere feedback dal mercato prima di indire una gara, per comprendere anche le caratteristiche dei beni e dei servizi da acquistare e redigere la documentazione di gara. In questa lezione, si esamineranno le consultazioni preliminari di mercato, strumento che le stazioni appaltanti possono utilizzare per raggiungere questo fine. Inoltre, si esaminerà la disciplina sugli avvisi di preinformazione, con cui la stazione appaltante rende nota l’intenzione di bandire appalti per l’anno successivo e in quali casi essi costituiscono documenti di gara veri e propri.
Ogni gara di appalto è corredata da un set di documenti. Secondo il codice dei contratti pubblici questi sono il bando, l'avviso di gara o la lettera d'invito; il disciplinare di gara; il capitolato speciale; nonchè le condizioni contrattuali proposte. Nella presente lezione si esamineranno le cartteristiche dei singoli documenti di gara, la loro generarchia in caso di conflitto e dunque la c.d. lex specialis di gara.
Nella presente lezione, invece, si esamineranno i documenti che l'operatore economico deve presentare per partecipare a una gara d'appalto: la domanda di partecipazione; il documento di gara unico europeo; l'offerta tecnica ed economica; ogni altro documento richiesto per la partecipazione alla procedura di gara. Si esaminerà quindi l'istututo del soccorso istruttorio, che mira a far sanare eventuali errori materiali dell'operatore economico, nell'ottica di leale collaborazione tra amministrazione e operatore economico.
Nella presente lezione si analizzeranno le norme del nuovo codice dei contratti pubblici dedicate ai requisiti generali di partecipazione da parte degli operatori economici. Segnatamente, si esamineranno le cause di esclusione automatica (ossia quelle obbligatorie, in cui alla stazione appaltante non è lasciato alcun margine di apprezzamento valutativo circa la sussistenza dei presupposti) e le cause di esclusione non automatica (che richiedono una valutazione discrezionale della stazione appaltante ad esito di un contraddittorio con l’operatore economico).
Si passerà quindi ad esaminare il procedimento di esclusione dalla gara dell'operatore economico.
Si analizza il contratto di avvalimento, per come riformato a opera dell'art. 104 del Codice dei contratti pubblici.
Si analizzano i criteri di aggiudicazione degli appalti pubblici. Si esamierà il criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa, del prezzo più basso per forniture e servizi standardizzati e la terza possibilità del prezzo o costo fisso.
Nell'ambito dell'esecuzione del contratto assume particolare importanza il ruolo del direttore dei lavori, che costituisce ausiliario del RUP al fine della corretta esecuzione del contratto di appalto. si esamineranno in questa lezione i compiti e funzioni del direttore dei lavori, nonchè si specificherà chi può essere nominato direttore dei lavori.
Inoltre, nel corso della lezione si tratterà del contratto di subappalto e si analizzeranno le modifiche recepite dal nuovo codice.
Nella presente lezione si tratteranno le cause di modifica dei contratti in corso di esecuzione, nonchè i limiti quali-quantitativi entro cui sono ammesse dalla nuova disciplina sui contratti pubblici.
Può accadere che nel corso dell'esecuzione del contratto di appalto, si verifichi un inadempimento dell'appaltatore oppure l'appatatore si trovi in stato di insolvenza ovvero ancora che la stazione appaltante ritenga più conveniente sciogliersi dal contratto di appalto con quel determinato operatore economico. In questa lezione si esamineranno gli istituti della risoluzione de contratto di appalto, del recesso e dell'insolvenza dell'appaltatore, per come disciplinati dal nuovo codice dei contratti pubblici.
In questa lezione si esamineranno i rimedi alternativi alla tutela giurisduzione contemplati dal codice dei contratti pubblici.
Segnatamente si esaminerà l'istututo dell'accordo bonario, per il caso di riserve. L'arbitrato per la risoluzione delle controversie, nonchè il collegio consultivo tecnico per la risoluzione e la prevenzione di controversie di natura tecnica, quando la sua nomina è obbligatoria e quando solo facoltativa.
In questa lezione si esaminerà il contratto di concessione, quale contratto tipo del partenariato pubblico privato, le caratteristiche del contratto di concessione e segnatamente il trasferimento del rischio operativo in capo al concessionario. Si vedranno le caratteristiche distintive tra il contratto di appalto e quello di concessione.
In questa lezione si esamineranno le norme del codice dei contratti pubblici sulla finanza di progetto, quale particolare modalità di finanziamento delle concessioni. Si porrà in particolare attenzione alla figura del promotore, nonchè della società di scopo.
In questa lezione si esamineranno due contratti tipici di PPP quali sono la locazione finanziaria e il contratto di disponibilità. Si porrà in particolare attenzione alle tipologie di opere per le quali è utile per pubblica amministrazione ricorrere a tali tipologie di contratti.
Il reato: nozione formale e sostanziale. Teorie e classificazioni.
Antigiuridicità: teoria generale del diritto
Dalla legittima difesa all'uso legittimo delle armi, tutte le singole cause di giustificazione.
La colpevolezza e l'imputabilità in generale
Il dolo: nozione. Struttura. Oggetto. Accertamento. Intesità. Errore sul fatto.
La colpa e la preterintenzione.
Alcune fattispecie di scusanti; aberratio causae, ictus e delicti.
Il reato circostanziato.
L'art. 56 del codice penale e il tentativo punibile.
La dottrina sul concorso formale e concorso materiale di reati. Concorso omogeneo e concorso eterogeneo.
Analisi dell'art. 110 c.p.
Analisi dell'art. 116 c.p. Rapporto tra il concorso di persone nel reato e reati associativi.
Casi e questioni di Diritto alla privacy
Casi e questioni di Diritto alla privacy
In questa lezione vengono esaminate le principali modifiche introdotte del D.L. numero 162 del 2022, convertito in legge lo scorso 30 dicembre 2022, precisamente con la legge numero 199. Il focus è sulla fase pre-processuale.
In questa lezione: le modifiche più significative riguardano l’articolazione del procedimento davanti al tribunale in composizione monocratica, ufficio che assorbe, ad oggi, il flusso di procedimenti in ingresso dalle Procure di gran lunga più cospicuo. È stata disposta innanzitutto un’ampia estensione del catalogo dei reati per cui l’azione penale va esercitata mediante citazione diretta a giudizio, ai sensi dell’art. 550 cod. proc. pen.
In questa lezione: il nuovo articolo 554 bis e 554 ter c.p.p., integrante l’istituto dell’”udienza filtro” predibattimentale, da celebrarsi in camera di consiglio avanti ad un giudice diverso da quello del dibattimento.
In questa lezione: il nuovo articolo 554 bis e 554 ter c.p.p., integrante l’istituto dell’”udienza filtro” predibattimentale, da celebrarsi in camera di consiglio avanti ad un giudice diverso da quello del dibattimento.
In questa lezione si avrà cura di esplicare sistematicamente i nuovi istituti introdotti dal decreto legislativo n. 150 del 10 ottobre 2022, con particolare riferimento alla disciplina organica delle fasi antecedenti al segmento processuale.
Valorizzazione del ruolo deflattivo dei riti alternativi;
In questa lezione verrà approfondito il tema della prescrizione e dell’improcedibilità nell’ambito del procedimento penale.
In questa lezione verrà ripreso il tema dell’improcedibilità per superamento dei termini di durata massima del giudizio di impugnazione e verrà poi approfondita la questione relativa alle sorti degli effetti civili nel caso di estinzione del reato e nel caso di improcedibilità.
In questa lezione si tratterà della digitalizzazione e del processo penale telematico. Verranno introdotte le novità in tema di notificazioni (tra le quali, il domicilio telematico), di controlli maggiormente pregnanti da parte del Giudice di merito sulla reale conoscenza del processo da parte del soggetto nei contronti del quale si procede, di modifiche relative alle misure audio/video per le registrazioni degli interrogatori e da ultimo, le novità in merito ai documenti digitali.
In questo frammento verrà trattata la questione relativa alla modifica dei termini per il deposito degli atti e le problematiche relative ai possibili malfunzionamenti dei sistemi informatici.
In questa lezione verrà trattata la questione relativa alle pene sostitutive delle pene detentive brevi, volendo così evidenziare la volontà del Legislatore di incentivare l'applicazione di trattamenti sanzionatori non carcerari, alla luce del noto disposto dell'art. 27 della Costituzione. Con la c.d. Riforma Cartabia vi è stata una rivisitazione delle tipologie sanzionatorie e un ampliamento del campo applicativo della loro sostituibilità. Si passano in rassegna le tre nuove pene sostitutive della semilibertà, detenzione domiciliare e lavoro di pubblica utilità (trattando anche della pena pecuniaria), affrontando il nodo problematico della loro possibile concorrenza reciproca e della loro concorrenza con la sospensione condizionale della pena.
In questo lezione, continuando con l'approfondimento in merito alle pene sostitutive delle pene detentive brevi, viene fatto un parallelismo con le misure cautelari e successivamente viene trattata la questione specificamente esecutiva delle stesse e analizzate le prescrizioni comuni, con riferimento ulteriore all'operato dell'UEPE.
In questa lezione viene affrontato il tema del processo penale da remoto, passando per l'analisi degli articoli che disciplinando le modalità e le garanzie della partecipazione a distanza; si procede con un'approfondimento in merito alla modifiche operate in tema di interrogatorio della persona sottoposta a misura cautelare personale.
In questa lezione viene trattato l'argomento del "processo in assenza", passando per le novità introdotte dalla c.d. Riforma Cartabia in merito alla comunicazione del domicilio dichiarato o del domicilio eletto (con particolare riferimento all'assenso da parte del difensore domiciliatario e del relativo onere riconosciuto in capo a questo, di comunicazione all'imputato la mancata accettazione) e ripercorrendo gli interventi operati dal Legislatore in relazione al suddetto tema a partire dal 2005, giungendo alla conclusione di una manifesta volontà di superare ogni forma di semplice presunzione legale in merito alla conoscenza del processo da parte del soggetto indagato/imputato, nonchè quella di controlli più pregnanti da parte del Giudice di merito ai fini dell'accertamento di una effettiva conoscenza.
In questo frammento si prosegue con la trattazione del "processo in assenza", approfondendo quanto dettato dall'art. 420 bis c.p.p.
In questo ulteriore frammento si prosegue con la trattazione del "processo in assenza", facendo ora specifico richiamo al caso della latitanza e agli altri modi in cui volontariamente l'imputato si sottrae alla conoscenza della pendenza del processo, per poi passare ad analizzare la neo introdotta disposizione concernete la pronunica da parte del Giudice della "Sentenza di non doversi procedere per mancata conoscenza della pendenza del processo da parte dell'imputato", in sostituzione del previgente caso di "Sospensione del processo per assenza dell'imputato".
In questo ultimo frammento si conclude con il tema relativo al "processo in assenza".
In questa lezione verrà trattata l'importante modifica relativa alla necessità del consenso da parte del difensore d'ufficio alla elezione di domicilio presso di sè.
In questo ultimo frammento, si conclude l'analisi relativa al neo introdotto comma 4 bis, dell'art. 162 c.p.p.
In questa lezione viene trattata la innanzitutto della questione relativa alla "calendarizzazione delle attività processuali", per poi passare a quella relativa alla rinnovazione dell'istruzione dibattimentale come conseguenza al mutamente del Giudice (focus sulla riassunzione delle prove dichiarative già assunte).
In questo prammento vi è un approfondimento ulteriore in merito alla "calendarizzazione" delle attività processuali.
In questa lezione verrà esaminato il "nuovo procedimento per decreto", individuando le modifiche apportare dalla c.d. Riforma Cartabia in merito alla modifica dei termini entro i quali il Pubblico Ministero può avanzare richiesta motivata di emissione del decreto penale di condanna (dai previgenti sei mesi, all'attuale termine di un anno) e in merito alla possibilità di sostituire la pena detentiva con il lavoro di pubblica utilità ai sensi dell'art. 56 bis della legge 24 novembre 1981, n. 689.
In questa lezione verrà affrontata la questione, di rilevante importanza pratica, relativa al "diritto intertemporale". Quale sarà l'incidenza del "ius novum"? Questo è l'interrogativo al quale si risponde.
In questa lezione verrà trattata la questione relativa al "diritto all'oblio", nonchè quella del necessario bilanciamento tra l'interesse pubblico alla conoscenza di un fatto (che è espressione chiara del diritto di manifestazione del pensiero e quindi di cronaca) e il diritto di conservazione della notizia.
In questa lezione si analizzerà la "disciplina organica della giustizia riparativa" in base alle nuove disposizioni introdotte dalla c.d. Riforma Cartabia.
In questo frammento si fa riferimento alla "giustizia riparativa" intesa come una scommessa che si accende sulla persona e sulle capacità positive di essa, nell'ottica di una giustizia dal carattere fondamentalmente performate. Il Legislatore ha introdotto, appunto, disposizioni che invitano e aprono a percorsi di giustizia riparativa. Si analizza anche la figura del Giudice, che da soggetto "distributore di pene", in tale contesto diviene soggetto che avvia al cammino di ricomposizione. Viene da ultimo descritta la figura del mediatore.
In questa lezione si fa riferimento alla non preclusività, ai fini dell'accesso ai programmi di giustizia riparativa, per alcuna fattispecie di reato, senza discrimine anche in merito alla gravita' dello stesso.
Si fa poi riferimento ai soggetti ai quali la c.d. Riforma Cartabia, con il d.leg 150/22, riconosce la facoltà di partecipazione a teli programmi di giustizia.
In questa lezione si esamina nello specifico la figura del "mediatore", passando in rassegna gli esiti del processo di mediazione, con riferimento alla riparazione c.d. simbolica (volta all'ottenimento di scuse formali o dichiarazioni) e c.d. materiale o pecuniaria (volta alla definizione del metro puramente quantitativo della riparazione), ponendo poi in rilievo la difficoltà di bilanciamento tra le due diverse entità, quali il denaro e la sofferenza umana.
In questa lezione si fa riferimento alla causa di non punibilità, contemplata nell'art. 131 bis c.p.p., della "particolare tenuità del fatto", così come modificata dalla c.d. Riforma Cartabia. Le innovazioni principali riguardano la variazione della soglia edittale in virtù della quale può essere riconosciuta tale causa (dai previgenti 5 anni di pena detentiva, ai 2 anni attuali) e la valutazione della condotta susseguente al reato, da intendersi come parametro al fine di stabilire se l’offesa sia di particolare tenuità.
In questa lezione si inizierà a trattatre delle più significative modifiche operate dal Legislatore al "sistema delle impugnazioni", ritenendo fondamentale esporre le questioni dell'improcedibilità dell'azione penale, dell'ampliamento delle cause di inammissibilità dell'atto di appello e dei casi di appello proposto ai soli fini civili.
Verrà approfondito, in particolare, proprio l'aspetto relativo alla devoluzione al giudice civile, con riferimento alle disposizioni neo introdotte dalla Riforma.
In questa lezione verrà trattata la questione dell'"inammissibilità" dell'atto di impugnazione, mettendo in luce l'importanza della specificità e puntualità dei motivi che giustificano la proposizione del gravame, la necessità di depositare unitariamente all'atto di impugnazione delle parti private e dei difensori la dichiarazione o elezione di domicilio ai fini della notificazione del decreto di citazione a giudizio e la necessità di depositare, sempre in modo congiunto all'atto di impugnazione, uno specifico mandato ad impugnare nel caso si sia proceduto in assenza dell'imputato.
In questa lezione si proseguirà con la trattazione delle modifche apportate dalla c.d. Riforma Cartabia rispetto alla modalità di presentazione dell'impugnazione (prevedendo l'onere di deposito telematico in capo ai difensori), analizzando inoltre gli specifici casi di inappellabilità (con riferimento specifico a suddetta facoltà riconosciuta in capo al Pubblico Ministero, con richiamo alla Riforma Orlando), le modalità di svolgimento del giudizio (richiamando la regola, che prevede oggi un rito camerale non partecipato, con l'eccezionalità della forma orale) e i nuovi termini previsti per la proposizione dell'impugnazione da parte del difensore in caso di imputato giudicato in assenza.
In questa lezione si tratterà nello specifico delle modifiche più significative determinate dell'intervento della c.d. Riforma Cartabia nel procedimento in Appello.
Vengono analizzate le principali forme di adempimento atte a garantire il contraddittorio tra le parti, previste con una rigida scansione: possibilità di presentazione di richieste da parte del Procuratore Generale, deposito di motivi nuovi e memorie scritte per tutte le parti, nonchè la presentazione di proposte di concordato e, ancora, memorie di replica. Si passa poi ad esaminare gli atti preliminari al giudizio, riferendosi alle novità introdotte in merito al contenuto del decreto di citazione, alla possibilità di accesso ai programmi di giustizia riparativa, alla modifica dei termini entro i quali è prevista la presentazione innanzi alla Corte e da ultimo, la questione della rinnovazione istruttoria.
In questa lezione verrà trattato il tema delle modifiche apportate al "ricorso in Cassazione", indicando il rito cartolare non partecipato come la regola (con necessario confronto ai casi di deroga), sottolineando la maggior serratezza dei termini da rispettare in merito all'avviso di notificazione dell'udienza, alla richiesta di partecipazione, al deposito di memorie e memorie di replica. Si passerà poi all'analisi delle disposizioni relative all'annullamento con rinvio in attuazione della disciplina del procedimento in assenza, nonchè i rimedi per l'esecuzine delle decisioni della Corte EDU.
In questo ultimo frammento attinente al tema del "ricorso in Cassazione" viene conclusa la trattazione in merito all'innovazivo rimedio dal carattere straordinario a cui è possibile ricorrere al fine di determinare la riapertura di un processo definito con sentenza o decreto penale irrevocabili che siano stati adottati in violazione di diritti riconosciuti della Convenzione EDU.
In questa lezione verranno analizzati due importanti "rimedi restitutori" in relazione alla dichiarazione di assenza dell'imputato: la "remissione in termini" (specificando le condizioni di ammissibilità della richiesta) e la "rescissione del giudicato" (specificando, anche in tal circostanza, le condizioni che ne permettono l'accesso e operando un parallelismo con l'istituto della revisione europea).
In questa lezione verrà trattato il tema attinente al "rinvio pregiudiziale alla Corte di Cassazione" per quanto riguarda le questioni sulla competenza per territorio.
In questo ultimo frammento verrà ultimato l'approfondimento in merito al giudizio incidentale per la definizione della questione di competenza territoriale, analizzando nello specifico le possibili alternative nella decisone della Corte di Cassazione.
In questa lezione verrà trattato l'importante questione relativa all'ampliamento del catalogo dei "reati procedibili a querela di parte". Scopo della Riforma è quello di ridurre il carico giudiziario, rimettendo alla parte-vittima la possibilità di scegliere se lo Stato debba o meno perseguire l'autore del reato.
In questa lezione, proseguendo con l'analisi dell'ampliamento dell'alveo dei reati procedibili a querela, verrà trattata nello specifico la questione attinente alla "remissione della querela", specificando in quali casi ricorre la remissione tacita della stessa.
In questo ultimo frammento di lezione verrà conclusa la trattazione relativa ai reati procedibili a querela di parte, analizzando l'aspetto relativo all'elzione o dichiarazione di domicilio ad opera del querelante (con riferimento a modalità e tempistiche, unitariamente alla facoltà di nominare un difensore) e chiarendo l'aspetto relativo all'applicazione del nuovo regime a partire dall'entrata in vigore della c.d. Riforma Cartabia.
In questo frammento verrà affrontata la questione relativa alla permanenza dell'efficacia delle misure cautelari in atto, per i reati divenuti perseguibili a querela di parte, all'entrata in vigore della Riforma, esponendo gli oneri gravanti sull'Autorità Giudiziaria procedente.
In questa lezione verrà trattato il tema della "costituzione di parte civile" dopo l'intervento della c.d. Riforma Cartabia. Si esporranno le questioni relative alla precisa fissazione dei termini entro i quali poter validamente provvedere a riguardo, nonchè le modalità generali per la presentazione e la facoltà di presentare le liste dei testimoni, periti o consulenti tecnici.
Laureato in giurisprudenza presso l'Università degli Studi di Torino Iscritto al Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Torino, collabora con lo studio legale “Angeleri e Bossi” dal 2020 Dal 2022 è docente di Diritto del Lavoro per Cammino Diritto e membro del Comitato Scientifico di Camm...
chi è Mattia Angeleri ?Giulia Angelozzi è un avvocato che si occupa di contenzioso civile in materia di appalti, diritto assicurativo e commerciale. Giulia si è laureata presso l’Università degli Studi di Roma Tre, con lode. Ha collaborato come summer research assistant presso l’Università di Cambridge (Reg...
chi è Giulia Angelozzi ?Roberto Bin è stato Professore Ordinario di Diritto costituzionale presso l´Università di Ferrara. Formatosi nell’Università di Trieste, è stato anche professore di Diritto costituzionale a Macerata. È co-autore di alcuni fortunati manuali di Diritto costituzionale e di Diritto pubb...
chi è Roberto Bin ?Il Comitato Scientifico di Formazione Cammino Diritto è composto da professori universitari, magistrati, notai, avvocati e dirigenti pubblici di consolidata preparazione ed esperienza, capaci di accompagnare gli iscritti ai Corsi online in un percorso innovativo ed unico nel panorama nazionale. Il coinvolgimento di num...
chi è Formazione Cammino Diritto ?Avvocato del Foro di Milano, Giacomo Conti opera da diversi anni nel campo della compliance privacy e GDPR e del diritto delle nuove tecnologie, con particolare focus sul diritto delle piattaforme online e del rapporto platoform2business e relativo ai profili di tutela dell’utente commerciale. L’avvocato Conti &egrav...
chi è Giacomo Conti ?Dott. Gianluca Dente è Dirigente del Ministero dell'Economia e delle Finanze - Dipartimento delle Finanze è attualmente direttore della Ragioneria Territoriale dello Stato di Pesaro-Urbino. Servizio affari generali, contenzioso, antiriciclaggio Servizio riscontro e vigilanza su enti, uffici e altre g...
chi è Gianluca Dente ?Laureata in Giurisprudenza all'Università degli Studi di Napoli Parthenope con votazione 110/110 con lode discutendo una tesi sulle partecipazioni rilevanti nelle società per azioni quotate. Svolge la pratica notarile e frequenta Corsi di aggiornamento in ambito notarile. ...
chi è Aurora Di Maio ?Avvocato penalista del Foro di Salerno. Esercita la professione forense in tutti gli ambiti del diritto penale. Ha partecipato a processi di grande complessità molti, anche di ampia risonanza mediatica. Premio 'Toga D'Oro' all'esame di abilitazione nell'anno 2009 dal C.O.A. di Salerno Dal 2008 &e...
chi è Marco Nigro ?Avv. Giacomo Pirotta, PhD Assegnista di ricerca in Diritto processuale civile (IUS/15) presso l'Università degli Studi di Milano-Bicocca Avvocato iscritto all'Ordine degli Avvocati di Milano Dottore di ricerca in Scienze giuridiche - curriculum Diritto processuale civile e diritto dell'Unione Europea...
chi è Giacomo Pirotta ?L'Avvocato Ivano Ragnacci è specialista in diritto penale e processuale penale, iscritto al Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma sin dall’anno 2009, Patrocinante innanzi le Magistrature Superiori sin dall'anno 2021. Marzo 2023 - Convocato per l'espletamento della prova scritta di settore...
chi è Ivano Ragnacci ?Saverio Setti è Dirigente presso il I Reparto Reclutamento, Affari Giuridici ed Economici del Personale dello Stato Maggiore, oltre ad essere consulente esterno per la Procura Generale militare presso la Suprema Corte di cassazione e professore a contratto di diritto militare presso l'Università Link Campus di ...
chi è Saverio Setti ?Abilitata all'esercizio della professione forense. Ha svolto l'attività di Tutor qualificato presso la Scuola di Specializzazione per le professioni Legali "A. Galati" e di Tutor di istituzioni di diritto privato presso il Dipartimento di Giurisprudenza dell'Università di Catania. Laurea ma...
chi è Federica Speranza ?Concorsi pubblici ed esami.