Concorso per 2700 cancellieri esperti

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CONCORSO PER 2700 CANCELLIERI ESPERTI

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Concorso pubblico, per titoli ed esame orale, su base distrettuale, per il reclutamento di 2.700 cancellieri esperti

Con decreto del direttore generale del 11 dicembre 2020[1], pubblicato nella Gazzetta Ufficiale IV^ serie speciale “concorsi ed esami” n. 96 dell’11 dicembre 2020, è stato indetto un concorso pubblico per titoli ed esame orale, su base distrettuale, per il reclutamento di complessive n. 2.700 unità di personale non dirigenziale a tempo indeterminato per il profilo di Cancelliere esperto, da inquadrare nell’Area funzionale Seconda, Fascia economica F3, nei ruoli del personale del Ministero della giustizia – Amministrazione giudiziaria.

Si tratta quindi di un concorso il cui accesso è subordinato al possesso dei titoli indicati e si svolgerà con una sola prova orale.

Per la partecipazione al concorso è richiesto il possesso di almeno uno dei seguenti titoli:

  • possesso di diploma di istruzione secondaria di secondo grado quinquennale o altro diploma dichiarato equipollente o equivalente dalle competenti autorità, oppure titolo di studio superiore, riconosciuto ai sensi della normativa vigente;
  • è inoltre richiesto il possesso di almeno uno dei seguenti titoli:
  1. avere prestato servizio nell’amministrazione giudiziaria per almeno tre anni, senza demerito;
  2. avere svolto le funzioni di magistrato onorario, per almeno un anno, senza essere incorso in sanzioni disciplinari;
  3. essere stato iscritto all’albo professionale degli avvocati, per almeno due anni consecutivi, senza essere incorso in sanzioni disciplinari;
  4. avere svolto, per almeno cinque anni scolastici interi (ivi compresi i periodi di docenza svolti in attività di supplenza annuale), attività di docente di materie giuridiche nella classe di concorso A-46 Scienze giuridico-economiche (ex 19/A) presso scuole secondarie di II grado;
  5. avere prestato servizio nelle forze di polizia ad ordinamento civile o militare, nel ruolo degli ispettori, o nei ruoli superiori, per almeno cinque anni

Pertanto, appare evidente che non è sufficiente il solo titolo del diploma per partecipare al concorso, ma occorrono anche i titoli aggiuntivi sopra indicati.

L’esame orale consisterà in un colloquio interdisciplinare volto ad accertare la preparazione e la capacità professionale dei candidati sulle seguenti materie:

  1. elementi di diritto amministrativo (con particolare riferimento al procedimento amministrativo, al pubblico impiego e alle diverse responsabilità dei dipendenti pubblici),
  2. elementi di ordinamento giudiziario,
  3. elementi di diritto processuale civile,
  4. elementi di diritto processuale penale,
  5. elementi di ordinamento giudiziario,
  6. nozioni sui servizi di cancelleria,
  7. conoscenza della lingua inglese, attraverso una conversazione che accerti il possesso di competenze linguistiche almeno al livello B1 del Quadro comune europeo di riferimento per le lingue;
  8. conoscenza delle tecnologie informatiche, nonché delle competenze digitali volte a favorire processi di innovazione amministrativa e di trasformazione digitale della pubblica amministrazione, attraverso una verifica attitudinale di tipo pratico.

Il candidato dovrà inviare la domanda di ammissione al concorso esclusivamente per via telematica, compilando il modulo online sul sito del Ministero della giustizia, entro il termine perentorio di trenta giorni decorrenti dal giorno della pubblicazione del presente bando nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica – IVa Serie Speciale “Concorsi ed Esami”.

AGGIORNAMENTO: sono stati rettificati due articoli del bando.

Nel dettaglio, la lettera d) del comma 4 dell’art. 5 del bando è sostituita dalla seguente:

«d) punti 3,00 per ogni anno (e punti 0,75 per ogni ulteriore frazione superiore a tre mesi) successivo al secondo di iscrizione all’albo professionale degli avvocati, senza essere incorso in sanzioni disciplinari.»

La lettera b) del comma 6 dell’art. 6, è sostituita dalla seguente:

«b) normativa anticorruzione e trasparenza nella pubblica amministrazione (con particolare riferimento alla legge 6 novembre 2012, n. 190 e al decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33)